AL RESPONSABILE: PER FAVORE TOGLIERE LE SPIEGAZIONI INVERITIERE SUL TERMINE LADINO, SIA SUL SITO ITALIANO CHE SUL SITO IN FRIULANO, SONO FALSE.
Umbert Cians - Bolzano Il termine "ladino" ha un'origine assai più lontana e che esso deriva da latino e non risale affatto alla seconda metà del '800. Anche la definizione Ladinia è già documentata in una pubblicazione di Giovanni Piloni nell'anno 1607. Stando poi alle ricerche effettuate dallo storico fassano Frumenzio Ghetta risulta che già dall'anno 1298 in poi appare il nome di Nova Ladina, o Nova Latina per indicare il paese di Nova Levante, in tedesco Welschnofen (welsch + nofen) che indica un l'insediamento di "ladini". Anche il passo Carezza (Costalunga) viene chiamato in documenti storici del bellunese di quel periodo Passo Ladinia. Il rereverendo Micurà de Rü, a cui è intestato l'Istituto culturale ladino di San Martino in Val Badia, definisce nel 1833 la sua grammatica: Versuch einer Deutsch/Ladinischen Sprachlehre (Tentativo di una grammatica tedesco-ladina). La sua opera è il primo tentativo di creare una koiné scritta interladina. Testimonianze documentali assai anteriori a Graziadio Isaia Ascoli quindi. Non è nemmeno vero che il termine ladin indicasse solo l'idioma della Val Badia di mezzo. Le definizioni dei singoli idiomi: gherdeina, mareo, badiot, fodom, fascian e ampezan derivano la loro denominazione dalla propria valle, mentre il termine ladin, è la vecchia ed attuale definizione che comprende tutti questi idiomi neo-latini. Esistono però anche numerosi altri documenti linguistici e storici, come, p.es., le carte etnogeografiche austriache della prima metà del IX secolo, ossia prima del 1850, dove affiorano continuamente le parole Ladiner/Ladini, accanto a quelle di Rätoromanen/Retoromanci (quest'ultime usate soprattutto per i grigionesi). Anche i Friulani vengono definiti in una edizione del 1849 come "Ladiner/ladini", a conferma che già allora si conoscevano i legami linguistici tra le parlate ladine dal Friuli, alle Dolomiti e ai Grigioni. Ladin non è quindi assolutamente una invenzione di Ascoli. Egli si è avvalso della lunga tradizione del termine "Ladin" che abbondava già da vari secoli ed ha analizzato le caratteristiche linguistiche del ladino (palatalizzazione, plurale sigmatico ecc.), introducendo questo termine nella linguistica. Suggeriamo di leggere la rivista scientifica Ladinia, edita dall'Istituto culturale ladino Micurà de Rü, in particolare i numeri: I, XI e XIII. (26 Avost 2007)
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