San Benedetto del Tronto è un comune italiano di 47 014 abitanti della provincia di Ascoli Piceno nelle Marche.
San Benedetto del Tronto comune | |
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Vista panoramica di San Benedetto del Tronto dalla zona Santa Lucia | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Provincia | Ascoli Piceno |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonio Spazzafumo (lista civica) dal 18-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 42°56′37.61″N 13°52′59.99″E / 42.943781°N 13.883331°E |
Altitudine | 4 m s.l.m. |
Superficie | 25,31 km² |
Abitanti | 47 014 (31-1-2024) |
Densità | 1 857,53 ab./km² |
Comuni confinanti | Acquaviva Picena, Grottammare, Martinsicuro (TE), Monteprandone |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 63074 |
Prefisso | 0735 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 044066 |
Cod. catastale | H769 |
Targa | AP |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media) |
Cl. climatica | zona D, 1 593 GG |
Nome abitanti | sambenedettesi |
Patrono | san Benedetto martire |
Giorno festivo | 13 ottobre |
Cartografia | |
Posizione del comune di San Benedetto del Tronto nella provincia di Ascoli Piceno | |
Sito istituzionale | |
Posto lungo la costa adriatica meridionale delle Marche alla foce del fiume Tronto, è un importante centro turistico e porto peschereccio della Riviera delle Palme. È il comune più popoloso della provincia.
«…dalle colline dorate si scorge la spiaggia di San Benedetto del Tronto cittadina di pescatori… stupende barche da pesca che solcano il mare Adriatico, barche con le vele dipinte con soggetti religiosi o con antichi emblemi, esse vanno cullate dalle onde di un mare sempre vivo sempre nuovo e sembra che il murmure delle acque costituisca una lene musica…»
San Benedetto del Tronto sorge sulle rive del mare Adriatico e posta a circa 28 km ad est da Ascoli Piceno. L'abitato originario si sviluppò su un modesto rilievo a poca distanza dal mare, dove vi è l'antico nucleo urbano denominato "Paese Alto", ai piedi del quale si sviluppa, lungo il corso del torrente Albula, l'abitato della parte più recente denominata la "Marina". Con la forte espansione urbanistica, avutasi fra gli anni sessanta e settanta, ha avuto un incremento dell'area urbana estesa tra i fiumi Tesino e Tronto.
È il comune litoraneo più meridionale delle Marche. I confini naturali a sud (fiume Tronto) e a est (mare Adriatico) sono ben definiti mentre a nord e a ovest non sono altrettanto identificabili. L'elevata espansione urbana nel territorio stretto tra mare e collina non permette una lettura facile dei limiti dell'abitato. Il territorio comunale si sviluppa per 25,31 km² e ha conformazione di collina litoranea, con un livello di altitudine compreso fra 0 e 283 m s.l.m. in contrada Barattelli, si estende per 9,3 km lungo la costa del Medio Adriatico, di cui 1,7 km nell'area naturale protetta della Sentina. È il comune più popoloso della Provincia di Ascoli Piceno e con maggiore densità di popolazione della regione Marche. I confini amministrativi sono a nord con Grottammare, ad ovest con Acquaviva Picena e Monteprandone e a sud con Martinsicuro.
San Benedetto gode di un clima mediterraneo particolarmente benigno, con inverni miti (7 °C circa di media stagionale), e sono moderatamente piovosi, ma la neve non di rado fa la sua comparsa, riuscendo periodicamente anche a coprire la città con un moderato manto di coltre bianca. Questo evento viene favorito per l'instaurarsi di una depressione attiva sullo ionio, che richiama aria gelida dai Balcani. Nei mesi compresi fra dicembre e febbraio la costa sambendettese, come tutta la costa adriatica, è sotto influsso di correnti da nordest o da est, dal Buran, tipico vento della bassopiano sarmatico, portano freddo e gelo caratterizzato da discreti accumuli di neve sulle coste. La nevicata del 12 marzo 1956 e la relativa ondata di freddo rappresentano un evento meteorologico di particolare rilevanza, fu denominato il “nevone”. Altri fenomeni nevosi di rilevata importanza vi furono nel gennaio 1985 e 1986, alle recenti nevicate del 2012, 2018, Le estati calde, ma non afose (23 °C circa di media stagionale), raramente si superano temperature massime oltre i 32 °C. La temperatura media annua è di circa 15 °C mentre le precipitazioni sono generalmente comprese fra i 700 e gli 800 mm.
Mese | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 9,4 | 11,1 | 13,7 | 17,5 | 21,6 | 25,9 | 29,0 | 28,6 | 25,2 | 20,3 | 15,2 | 11,5 | 10,7 | 17,6 | 27,8 | 20,2 | 19,1 |
T. media (°C) | 6,2 | 7,4 | 9,8 | 13,2 | 17,2 | 21,3 | 24,0 | 23,6 | 20,6 | 16,3 | 11,8 | 8,2 | 7,3 | 13,4 | 23,0 | 16,2 | 15,0 |
T. min. media (°C) | 3 | 3,8 | 6,0 | 9,0 | 12,8 | 16,8 | 19,0 | 18,7 | 16,1 | 12,3 | 8,5 | 4,9 | 3,9 | 9,3 | 18,2 | 12,3 | 10,9 |
Precipitazioni (mm) | 63 | 52 | 63 | 60 | 51 | 51 | 42 | 56 | 71 | 82 | 86 | 80 | 195 | 174 | 149 | 239 | 757 |
La zona del comune di San Benedetto è soggetta ad alluvioni, negli ultimi decenni il territorio ha subito ingenti danni e distruzione.
Nel corso dei secoli sono stati utilizzati vari toponimi per il centro abitato, da San Benedetto in Albula a San Benedetto nella Marca. Nel 1862, per distinguerla dalle altre località omonime del neonato Regno d'Italia, la città fu denominata ufficialmente San Benedetto del Tronto. Il nome ha origine da un santo, il martire Benedetto. Vissuto al tempo di Diocleziano, Benedetto era un soldato romano dislocato nel presidio militare alla difesa della città di Cupra Marittima. Essendosi rifiutato di abiurare la fede cristiana e di riconoscere gli dei pagani, fu martirizzato sul ponte del torrente Menocchia il 13 Ottobre del 304 d.C.. Dopo essere stato decapitato il suo corpo fu gettato in mare. La leggenda narra che in mare la testa non si sia separata dal corpo, e che le sue membra siano state trasportate verso sud grazie all'aiuto di alcuni delfini, che le hanno trasportate fino ad adagiarle sulle spiagge prospicienti all'odierna San Benedetto. Qui il corpo del martire sarebbe stato trovato da un contadino, che dopo aver chiamato aiuto ha caricato i resti del santo su un carretto trainato da buoi. Questi avrebbero trainato il carro fin sopra un colle poco distante dalla costa, dove Benedetto è stato finalmente sepolto. Sul luogo sarebbero sorte poi una cappella e una Pieve, attorno alla quale si è sviluppato il primo nucleo urbano, fino alla costruzione nel XVIII secolo dell'attuale Abbazia San Benedetto Martire.
Si sa poco sulle origini di San Benedetto del Tronto. Tradizionalmente vengono fatte risalire al XII secolo, ma dei ritrovamenti archeologici avvenuti nell'estate 2011 hanno messo in discussione l'origine medievale della città. A seguito di alcuni scavi nel Paese Alto sono stati rinvenuti molti reperti risalenti a epoca romana, tra cui una vasca, un mosaico di tessere bianche con cornici nere e un angolo di muro di un edificio con affreschi parietali di colore rosso tipici della fase decorativa romana risalente all'età neroniana o flavia, databili fra la prima metà del I secolo a.C. e la prima metà del I secolo d.C.. L'origine romana della città era già stata ipotizzata in passato, senza però alcun riscontro concreto: si riteneva che fosse sorta sul sito dell'antica città di Truentum (fondata dall'antico popolo dei Liburni), poi ribattezzata Castrum Truentinum, identificata oggi con il sito archeologico scavato alla foce del Tronto nel comune di Martinsicuro.
Non si hanno tuttavia ancora certezze sulle reali origini della città. In attesa di ulteriori studi sui ritrovamenti, si continua ad accreditare l'ipotesi di un nucleo sorto attorno a una chiesa che avrebbe ospitato le spoglie di San Benedetto martire, soldato romano martirizzato nell'antica Cupra (poi Cupra Marittima). Del nucleo abitativo di San Benedetto, definito come Plebs Sancti Benedicti in Albula dal nome del santo protettore e titolare della chiesa omonima, nonché del torrente che tuttora l'attraversa, si hanno tracce dall'anno 998 in un atto relativo all'investitura del beneficio dei SS. Vincenzo e Anastasio in territorio di Acquaviva Picena da parte di Uberto, vescovo di Fermo.
Nel 1105 Papa Pasquale II conferma il monastero di San Benedetto al Tronto a Oderisio, abate di Montecassino e di nuovo nel 1112, con altra bolla inviata al nuovo abate cassinense Gerardo.
Il primo significativo mutamento insediativo si ha nel 1145 quando i signori Azzo e Berardo di Gualtiero ottennero l'autorizzazione dal vescovo Liberto di Fermo a realizzare un castrum sul colle ove sorge la pieve, pur nel rispetto delle pertinenze di questa.
Oggetto della rivalità tra le città di Ascoli e Fermo, San Benedetto fu per secoli aspramente contesa delle due rivali.
Saccheggi e devastazioni a varie riprese caratterizzano anche il XVI secolo per cui il paese, seppure di importanza strategica, non riuscì a svilupparsi se non dopo aver riacquistato un po' di tranquillità. È del 1615 la testimonianza di una prima espansione fuori dalle mura, verso il mare, con la costruzione di una chiesetta dedicata alla Madonna della Marina in corrispondenza del luogo dove oggi è situata piazza Cesare Battisti in prossimità del vecchio Palazzo Municipale. Lo sviluppo demografico del Castro Sancti Benedicti e, successivamente al 1860 con Regio Decreto, di San Benedetto del Tronto, non può che rassomigliare a quello di tanti altri centri rivieraschi dell'Adriatico, ove svolgono un ruolo determinante le immigrazioni (rese necessarie per il ripopolamento sul finire del XV secolo e proseguite fino ai giorni nostri in modo significativo), le incursioni e le catture barbaresche, i rapporti con le popolazioni transadriatiche, le epidemie, le successive e massicce emigrazioni in altri luoghi dell'Italia e all'estero, talune con caratteristiche specifiche legate ai mestieri del mare.
Il XVIII secolo è il secolo nel quale la popolazione sambenedettese inizia a uscire dal sovraffollato quartiere Castello dopo aver invaso con le nuove costruzioni lo spazio di rispetto delle mura fortificate e talvolta scavalcate queste verso i giardini sottostanti, accompagnato dall'espansione lungo e al di sotto della strada “Lauretana” (poi statale 16) indi dei "paiarà" (toponimo del primo insediamento sviluppatosi sulle terre sottratte al mare, che deve il proprio significato da quelle case costruite con paglia impastate con argilla).
Il restante territorio della marina è ancora inabitabile a causa degli acquitrini che vi si sono formati con il ritirarsi della costa e la campagna vede solo rare case coloniche. In prosieguo di tempo, con la relativa conquista e bonifiche delle terre alla marina, buona parte delle circa 5 000 anime che costituivano la popolazione sambenedettese nel 1850, abitavano già nella loro maggioranza nel quartiere Marina che arricchiva la nomenclatura delle contrade portandola da nove a dodici.
Sono soprattutto i pescatori, i calafati, gli sciabicotti, i pescivendoli e i facchini di marina che per una maggiore comodità professionale si insediano al di sotto della Strada detta Lauretana. Il centro sociale, civile e di conseguenza economico non è più individuabile all'interno delle mura del Castello, ove la maggior parte dei residenti ora sono pochi artigiani con le loro botteghe, i benestanti, e alcuni possidenti agricoli. Qualche marinaio abita ancora nel quartiere Castello, ma ciò rappresenta un'eccezione rispetto alla maggioranza che occupa lo spazio sotto le mura orientali.
Nel 1863 la costruzione della linea ferroviaria adriatica costituì un passaggio storico per tutto il territorio. Negli stessi anni aprivano i primi stabilimenti balneari e l'amministrazione del sindaco Secondo Moretti delineò la vocazione turistica della cittadina di San Benedetto. Risale al 1896 il regio decreto che concede a San Benedetto l'attributo del Tronto.
Nel 1907 comincia la costruzione del porto peschereccio, il cui ultimo ampliamento è del 2000. Nel 1912 avviene il varo del primo peschereccio a motore in Italia, il "San Marco", su concezione del monsignor Francesco Sciocchetti. Nel 1928 con decreto ministeriale, San Benedetto otteneva il riconoscimento di Stazione di Cura, soggiorno e turismo, prima località balneare delle Marche e di tutta la costa adriatica. Nel 1935, dopo molti tentativi avvenuti negli anni precedenti, un decreto regio annette Porto d'Ascoli, fino ad allora frazione di Monteprandone, ai territori della città per motivi di convenienza territoriale: San Benedetto infatti è in piena espansione, il centro conserva tuttavia una sua specifica identità, come quartiere.
Il 18 giugno 1944 dopo 144 bombardamenti aerei e sei cannoneggiamenti navali che hanno devastato la città nella seconda guerra mondiale, San Benedetto viene liberata.
Nel secondo dopoguerra San Benedetto del Tronto ha conosciuto uno sviluppo sostenuto. Conobbe un forte incremento demografico: i 23 000 abitanti del 1951 diventarono oltre 42 000 nel 1971 per effetto del movimento migratorio dall'entroterra e dal flusso migratorio da varie zone della penisola, e divenne una delle più importanti località turistiche delle Marche. Nel 1986 è stata elevata a diocesi.
I simboli del comune possono essere così descritti:
Lo stemma di San Benedetto del Tronto ha per sfondo l'immagine dell'antico castello ed in primo piano è raffigurata l'immagine del martire San Benedetto, soldato della guarnigione romana, vittima delle persecuzione dei cristiani sotto Diocleziano. Lo stemma è stato concesso dal Presidente del Consiglio del Ministri Alcide De Gasperi.
«D'argento al guerriero all'antica aureolato e tenente la palma nella destra, nella sinistra l'elsa della spada, in maestà dinanzi a una torre movente dal mare, il tutto al naturale.»
Il "Gonfalone di Città", è rappresentato dal drappo partito di azzurro nella parte superiore e di rosso nella parte inferiore, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma civico con l'iscrizione centrata in oro «Città di San Benedetto del Tronto».
«Drappo troncato di azzurro e di rosso.»
La città offre diversi esempi di eterogenee architetture, che spaziano dallo stile liberty di fine 1800 al romanico e al neoclassico.
È l'antico borgo medievale, conosciuto come Paese Alto, dove si è sviluppato il primo nucleo abitativo della città. Vi si trovano i resti di una Villa Marittima di epoca romana del I secolo a.C..
Abitanti censiti
Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2016 i cittadini stranieri residenti nel comune erano 3 229. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano:
«…la singolare cadenza di quel dialetto che si estrania da tutti gli altri delle Marche e dell'Abruzzo, un dialetto di adusti corsari provenuti chissà da quale parte del sud…»
Il dialetto sambenedettese è compreso, al pari degli altri dialetti della provincia di Ascoli Piceno, nei dialetti marchigiani meridionali. Tali parlate sono caratterizzate da una fonetica di tipo meridionale, che va dall'indebolimento delle vocali atone alla metafonesi delle toniche, assumendo forme diverse secondo le aree prese in considerazione. Il dialetto sambenedettese è diffuso ormai nella sua forma più pura solamente tra le generazioni più anziane del centro storico e della zona portuale. Nelle zone agricole della parte meridionale del comune, come a Porto d'Ascoli e nella Sentina, si parla una varietà di sambenedettese con influenze dalla vicina Martinsicuro. Il sambenedettese è, tra i dialetti del gruppo aso-truentino, uno dei più conservativi, mantenendosi quasi immune dalle influenze fermane, ascolane e abruzzesi.
«…..di questo paese che a me pare il più bello, il cui dialetto, che ad altri può sembrare barbaro, ha per me tanta poesia, tanta dolcezza di ricordi da sentirne l'acuta nostalgia nella lontananza, ho cercato di ritrarre le abitudini, i sentimenti semplicemente……»
Le principali caratteristiche del dialetto sambenedettese sono:
La vera caratteristica propria del dialetto sambenedettese è il mantenimento degli antichi frangimenti vocalici, ormai estinti nella maggior parte degli altri dialetti aso-truentini. Infatti nel dialetto sambenedettese puro avviene l'apertura a catena di tutte le vocali toniche non metafonizzate (o derivate da un dittongo):
Il lessico presenta inoltre derivazioni greche come per esempio il termine cònë, "bella bambina" (cfr. Greco εἰκὸνη), e cucàlë (cfr. Greco κουκάλη) che significa "gabbiano".
Ha sede a San Benedetto del Tronto l'Ospedale civile Madonna del Soccorso, al quale fanno capo i presidi sanitari posti nelle località di Centobuchi, Grottammare, Montefiore dell'Aso, Porto d'Ascoli e Ripatransone.
Sul territorio comunale è presente una scuola dell’infanzia intitolata a Teresa e Pietro Merlini, e perciò denominato impropriamente Asilo Merlini. Questa scuola di ordine privato e cattolico è stata fondata nel 1864.
Nel territorio cittadino sono presenti i seguenti istituti di scuola media superiore:
Sono presenti nel comune alcune sedi distaccate dell'Università di Camerino e dell'Università Politecnica delle Marche.
«“Siete una piccola Miami, una realtà non concepita solamente per le vacanze”.»
Dal 1998 al 2005, nella cornice del Palariviera (ex Palacongressi), si sono svolte le prefinali di Miss Italia. Ampie sintesi delle serate andavano in onda sulla Rai.
La città presenta un nucleo antico, il "Paese alto", su un modesto rilievo a poca distanza dal mare, ai piedi del quale si sviluppa l'abitato originario della parte più recente, la "Marina". Questa è attraversata dal corso del torrente Albula e si è sviluppata con gli anni fino al fiume Tronto, a meridione, inglobando la località Porto d'Ascoli, mentre a nord si salda con il quartiere Ischia di Grottammare, con la quale costituisce un unico agglomerato urbano che giunge fin quasi al fiume Tesino. A sudovest seguendo l'argine del fiume Tronto si fonde con la frazione Centobuchi di Monteprandone.
La città di San Benedetto del Tronto è suddivisa in 16 quartieri: Agraria, Albula centro, Europa, Fosso dei Galli, Mare, Marina centro, Marina di sotto, Paese Alto, Ponterotto, Porto d'Ascoli centro, Ragnola, Salaria, San Filippo Neri, Sant'Antonio da Padova, Santa Lucia, Sentina.
Il comune di San Benedetto del Tronto e i comuni limitrofi di Grottammare, Acquaviva Picena, Monteprandone, Colonnella e Martinsicuro si configurano come un'unica entità urbana non essendovi soluzione di continuità tra gli abitati.
Tale agglomerazione ha conosciuto un notevole e costante sviluppo dal dopoguerra ai giorni nostri: nel 1951 aveva 47.337 abitanti divenuti 70.140 nel 1971, 96.012 nel 2007 e 100.611 nel luglio 2010 distribuiti su un territorio di 125 km² e con una densità di popolazione pari a 805 ab/km².
Ben più vasta è tuttavia l'area (o regione) metropolitana di San Benedetto del Tronto, basata sui flussi pendolari e individuata con la metodologia del Functional Urban Regions (FURs). Secondo tale metodologia al polo metropolitano vanno aggregati tutti i comuni contermini che abbiano almeno il 10% di tasso di pendolarismo verso di esso. L'area metropolitana di San Benedetto del Tronto raggiunge in tal modo una popolazione di 175.818 abitanti, distribuita in 23 comuni entro un raggio di 15 km dalla città su un territorio di 472 km² e con una densità demografica pari a 366 ab/km².
«...gli ardimentosi pescatori di San Benedetto del Tronto si spingono dovunque: dall'Atlantico all'Artico, in Islanda, in Giappone, valenti in tecniche non consuete in Italia. Sono così diversi da tutti gli altri delle Marche, da costituire una specie di colonia e di razza a parte.»
La storia industriale marittima della città ha origini antichissime. Il 26 maggio del 1912 avviene il varo del "San Marco", il primo battello porta pesce a motore della marineria Sanbenedettese, e in Italia. L'imbarcazione aveva il compito di raccogliere il pesce a bordo delle paranze in alto mare e portarlo a terra..
San Benedetto del Tronto è un porto peschereccio e turistico di primaria importanza nazionale. Altri settori direttamente collegati alle attività sul mare, sono: la cantieristica, la lavorazione della canapa, la costruzione di cavi e di reti, le officine della motoristica navale, la strumentistica di bordo, la commercializzazione del pescato (San Benedetto vanta il mercato ittico all'ingrosso più importante d'Italia), le catene del freddo per il trasporto del pesce. San Benedetto del Tronto è il secondo porto italiano, dietro Mazara del Vallo, per quantità di pesce pescato e numero di pescherecci ed uno dei maggiori mercati ittici d'Italia. È inoltre sviluppata l'industria conserviera che, nata a supporto della commercializzazione del pesce, oggi opera su tutti i prodotti alimentari, in primo luogo quelli ortofrutticoli. A San Benedetto è stata praticata la pesca oceanica, un periodo forse di breve durata ma sicuramente di notevole impatto sul tessuto socio-culturale ed economico della marineria sambenedettese e, per induzione, di tutta la città.
A San Benedetto del Tronto inoltre troviamo un Centro di addestramento professionale per gli addetti alla pesca di altura.
Il turismo rappresenta la voce più importante delle entrate cittadine. San Benedetto vanta una lunga tradizione turistica, fu infatti nel 1865 quando venne inaugurato lo "Stabilimento di Bagni Marini", il primo stabilimento balneare della città, che è fra i più antichi stabilimenti baleneari Italiani. Negli anni si è affermata, fin dai primi decenni del Novecento, come una delle più note e apprezzate stazioni balneari italiane. Nel 1928 nacque l'Azienda autonoma di soggiorno e turismo. A partire dalla seconda metà degli anni sessanta, si è imposta anche come la prima meta turistica delle Marche per numero di presenze. Negli anni novanta a San Benedetto del Tronto si registravano circa 2,5 milioni di presenze all'anno. Dal 1999, tranne che per un anno, San Benedetto si fregia del vessillo della Bandiera Blu. San Benedetto vanta anche la Bandiera Verde, riconoscimento che viene assegnato alle località costiere che sono idonee per i bambini, la classifica viene stilata da un campione di pediatri italiani. La consistenza ricettiva, tra alberghi, residence e B&B, consta di 15 273 posti letto alberghieri e 21 301 extralberghieri. sono inoltre presenti 116 stabilimenti balneari e 42 spiagge libere lungo il litorale sambenedettese.
Una delle maggiori attività che ha contraddistinto San Benedetto del Tronto per molti anni è l'esportazione dei prodotti ortofrutticoli. Questa attività ha contribuito al miglioramento economico ed alla evoluzione sociale della sua popolazione. La produzione è favorita dalla morfologia del terreno in gran parte pianeggiante e dal clima. Tale produzione sin dai primi dell'Ottocento raggiunse un'intensità che sfociò in un alto indice di esportazione sia verso le province vicine sia verso la Romagna. Nel 1914 partì il primo vagone di prodotti ortofrutticoli diretto in Svizzera. L'attività si svolge in particolare nella località di Porto d'Ascoli dove sorgono magazzini, conservifici, fabbriche d'imballaggi e celle frigorifere. Dalla seconda metà degli anni novanta è in funzione il Centro Agro Alimentare Piceno, una area strutturata di circa 143.000 m², tra le diverse attività sono soprattutto presenti: un mercato ortofrutticolo, laboratori per la lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca, distribuzione carni, distribuzione e commercio prodotti caseari e distribuzione alimentari.
Ha sede a San Benedetto del Tronto la GEM Elettronica, società attiva sui mercati civile e militare sia in Italia che all’estero, specializzata nella produzione di radar 3D di piccole e medie dimensioni, sensori elettro-ottici e sistema di navigazione inerziale per il settore marittimo, avionico e terrestre.
Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e attive vi sono quelle artigianali, come la rinomata produzione di articoli per arredamento, in vimini o in midollino e l'arte del merletto apprezzata in tutta Italia. Importante è anche la lavorazione del rame, finalizzata alla realizzazione di una vasta gamma di prodotti, che spazia dal vasellame alle anfore, oltreché quella orafa e quella della ceramica.
San Benedetto è collegata con Roma, in tutte le fasce orarie della giornata, da una pluralità di corse di pullman di linea, attraverso la via Salaria o sul percorso autostradale A24.
La città è collegata all'Autostrada A14 mediante il casello di San Benedetto del Tronto sito a sud della città, la parte nord è servita invece dal casello di Grottammare. Dal casello di San Benedetto è possibile raggiungere la città tramite la strada sopraelevata "SP227".
Tramite il raccordo autostradale RA11 da San Benedetto è possibile raggiungere velocemente Ascoli Piceno e conseguentemente le zone industriali e le cittadine poste lungo la vallata del Tronto.
Ad est è collegata con Roma e Rieti attraverso la Strada statale 4 Via Salaria (Roma-San Benedetto), arteria che necessita in alcuni tratti di ammodernamenti ma per la maggior parte ha caratteristiche di strada extraurbana secondaria e a scorrimento veloce.
San Benedetto possiede due stazioni ferroviarie, una centrale nei pressi del porto e l'altra nel quartiere di Porto d'Ascoli; entrambe sono poste sulla ferrovia Adriatica. Dalla stazione di Porto d'Ascoli parte la diramazione per Ascoli, che serve tutta la vallata del Tronto e la città di Ascoli Piceno. Tale diramazione, secondo i progetti iniziali, avrebbe dovuto proseguire in direzione di Rieti fino ad arrivare a Roma, costituendo la Ferrovia Salaria.
Il porto di San Benedetto del Tronto che secondo la classificazione nazionale dei porti italiani è considerato di 2ª categoria, 1ª classe; è un importante centro di pesca. Esso è formato dal Molo Nord interamente banchinato e dal Molo Sud a tre bracci. Il porto ospita una cospicua flotta di pescherecci ed è il secondo porto per importanza delle Marche dopo Ancona.
A San Benedetto il servizio di trasporti pubblici urbani è gestito dalla società Start che con un buon numero di linee serve tutti i quartieri della città, le cittadine della vallata del Tronto ed i paesi collinari adiacenti al comune. È attiva anche una linea extraurbana per Ascoli Piceno, Giulianova, Civitanova Marche e Roma.
La città è percorsa da una rete di piste ciclabili per un totale di circa 15 km, si fregia della Bandiera Gialla dei Comuni Ciclabili FIAB, è possibile percorrerla senza interruzioni da nord (dove presenta un collegamento con la pista ciclabile di Grottammare) a sud (immergendosi all'interno del Parco della Sentina). Dal 2001 al 2010 è stato completato il tratto che costituisce un'unica passeggiata fino a Cupra Marittima andando ad ampliare il lungo Corridoio Verde Adriatico. Nei prossimi anni è prevista la costruzione di un ponte sul fiume Tronto, che renderà possibile il collegamento tra il tratto ciclabile all'interno della Sentina e la pista sul lungomare di Martinsicuro (TE). Presso la stazione ferroviaria centrale e la riserva naturale della Sentina è attivo un servizio di Bike Sharing gratuito, per turisti e residenti, chiamato C'entro in Bici. La pista ciclabile di San Benedetto del Tronto è inserita nel Corridoio Verde Adriatico, la pista ciclabile che costeggia la riviera adriatica e che attraversa cinque regioni dall'Emilia-Romagna alla Puglia. Dalla Ciclovia Adriatica (nei pressi della Riserva naturale regionale Sentina) si dirama poi la Ciclovia Salaria, un percorso ciclistico che, una volta completato, andrà a collegare la costa adriatica con Roma e con la costa tirrenica (a Ostia) seguendo da vicino l'itinerario dell'antica Via Salaria.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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6 giugno 1993 | 27 aprile 1997 | Paolo Perazzoli | Partito Democratico della Sinistra | Sindaco | |
27 aprile 1997 | 27 maggio 2001 | Paolo Perazzoli | Partito Democratico della Sinistra Democratici di Sinistra | Sindaco | |
27 maggio 2001 | 27 maggio 2006 | Domenico Martinelli | Forza Italia | Sindaco | |
28 maggio 2006 | 29 maggio 2011 | Giovanni Gaspari | Democratici di Sinistra Partito Democratico | Sindaco | |
30 maggio 2011 | 19 giugno 2016 | Giovanni Gaspari | Partito Democratico | Sindaco | |
20 giugno 2016 | 17 ottobre 2021 | Pasqualino Piunti | Forza Italia | Sindaco | |
18 ottobre 2021 | in carica | Antonio Spazzafumo | Liste civiche di centro | Sindaco |
Ha sede nel comune le società di calcio: Sambenedettese, fondata il 4 aprile 1923, vanta 21 partecipazioni al campionato di Serie B; ha trascorso buona parte della propria storia in Serie C e Serie C1, milita in Serie D, il Torrione Calcio 1919 (Seconda Categoria) 2021-2022, Agraria Club (Seconda Categoria) 2021-2022. Si svolge annualmente il Città di San Benedetto del Tronto, torneo di calcio giovanile.
La società Sambenedettese Beach Soccer, disputa la Serie A,del campionato italiano di beach soccer.. Ha vinto: lo Scudetto nel 2014, nel 2017 e nel 2019, la Coppa Italia, nel 2013 e nel 2017, la Supercoppa nel 2014, 2015 e 2017. La squadra femminile Sambenedettese Beach Soccer nata nel 2019, ha disputato e vinto la Serie A del campionato italiano di beach soccer dello stesso anno.
In due occasioni il Giro d'Italia passò per San Benedetto del Tronto, nel 1953 fu l'arrivo della 3ª tappa e nel 1964 fu l'arrivo della 11ª tappa (entrambi provenienti da Rimini). Dal 1967 San Benedetto del Tronto è sede fissa dell'ultima tappa della Tirreno-Adriatico. Si svolge, ogni anno, nel mese di maggio la Granfondo San Benedetto del Tronto.
Ha sede nel comune la società World Sporting Academy.
Ha luogo a San Benedetto la Maratonina dei Fiori manifestazione podistica organizzata dall'Atletica Avis.
Diverse sono le società che partecipano a campionati regionali: Riviera Samb Volley maschile e femminile, Athena Volley Sbt e la Polisportiva Gagliarda Società Cooperativa Sociale Sportiva Dilettantistica.
In città è presente la Sambenedettese Basket nata nel 1935, che oggi milita in Serie C regionale. Altre società presenti sono: Cestiste Sambenedettesi, SambAcanestro e la San Benedetto City Basket.
Nel 2010 il comune ha ospitato i campionati europei di pattinaggio in linea; nel 2011 i campionati italiani.
La squadra Unione Rugby San Benedetto milita in C1. Importante ricordare l'esordio della nazionale italiana a San Benedetto del Tronto con l'incontro di test match Italia-Russia (85-15) giocato allo stadio “Stadio Riviera delle Palme” il 17 agosto 2019.
La San Benedetto Tennis Cup, in passato anche Carisap Tennis Cup e Banca dell'Adriatico Tennis Cup, è un torneo professionistico di tennis giocato sulla terra rossa. Fa parte dell'Challenger Tour. Si gioca annualmente nel mese di luglio, nel Circolo Tennis Maggioni a San Benedetto del Tronto in Italia, dal 2001.In precedenza vi era già stato un torneo Challenger il San Benedetto Challenger, le cui uniche edizioni furono disputate nel 1981 e 1982.
Si svolge annualmente il trofeo Jack la Bolina della Lega Navale Italiana di San Benedetto del Tronto. Il trofeo è intitolato ad Augusto Vittorio Vecchi, nato a Marsiglia nel 1842, figlio di Candido Augusto Vecchi patriota e garibaldino, in esilio in Francia per motivi politici. Nel 1997, l'imbarcazione San Benedetto Riviera delle Palme, si aggiudica il Giro d'Italia a vela con gli skipper Vasco Vascotto e Tommaso Chieffi. Le associazioni presenti sul territorio sono Centro Velico Le Palme, Circolo Nautico "Ragn'a Vela", Circolo Nautico Sambenedettese e la Lega Navale Italiana sezione di San Benedetto del Tronto.
Di seguito è riportata la lista dei principali impianti presenti nel territorio comunale:
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