Bozzolo (Bòsul in dialetto mantovano) è un comune italiano di 4 054 abitanti della provincia di Mantova in Lombardia.
Bozzolo comune | |
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Piazza Europa e chiesa di San Francesco | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Mantova |
Amministrazione | |
Sindaco | Giuseppe Torchio (lista civica) dal 17-6-2017 (2º mandato dal 13-6-2022) |
Territorio | |
Coordinate | 45°06′08.91″N 10°29′02.34″E / 45.102474°N 10.483982°E |
Altitudine | 30 m s.l.m. |
Superficie | 18,82 km² |
Abitanti | 4 054 (31-8-2022) |
Densità | 215,41 ab./km² |
Frazioni | Località Tezzoglio |
Comuni confinanti | Acquanegra sul Chiese, Calvatone (CR), Marcaria, Rivarolo Mantovano, San Martino dall'Argine, Tornata (CR) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 46012 |
Prefisso | 0376 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 020007 |
Cod. catastale | B110 |
Targa | MN |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa) |
Cl. climatica | zona E, 2 388 GG |
Nome abitanti | bozzolesi |
Patrono | san Restituto |
Giorno festivo | 29 maggio |
Motto | "Viret et virebit" |
Cartografia | |
Posizione del comune di Bozzolo nella provincia di Mantova | |
Sito istituzionale | |
Bozzolo, cittadina in provincia di Mantova, sotto il nome latino di Vaudiolo, Vauxiolo, “piccolo guado”, compare già in atti notarili del IX e X secolo; nel 949 è definito castrum, luogo fortificato, accanto al quale sorgono trenta case rustiche.
L’abitato si sviluppa su un terrazzo alluvionale sovrastante l’Oglio, il quale nei secoli sposta il suo letto verso nord, liberando la fertile Regona. Come tutte le terre alla destra del fiume, Bozzolo appartiene alla diocesi di Cremona ed è dominato, durante il Medioevo, da grandi famiglie feudali cremonesi, come i Dovara e i Cavalcabò. Indipendente dal vescovo è invece la vicina Abbazia benedettina di santa Maria della Gironda, attestata in epoca matildica da un’investitura del 1101 e abbandonata dai monaci nel XIV secolo. Il borgo fu concesso dal Barbarossa in signoria ai Cavalcabò di Cremona che lo possiedono fino al XV secolo. Come altri paesi dell’Oltre Oglio, così Bozzolo nel 1408 passa sotto il dominio dei Gonzaga, signori di Mantova e, nel 1478, con Gazzuolo, San Martino, Rivarolo, Commessaggio, Sabbioneta, Pomponesco e Isola Dovarese, viene incluso in una consignoria, autonoma rispetto ai Gonzaga di Mantova e dipendente solo dal Sacro Romano Impero, assegnata per testamento da Lodovico, secondo marchese di Mantova, ai figli cadetti cardinal Francesco e Giovan Francesco, e ai loro eredi. Le “terre” di questa consignoria vengono gestite come una sorta di “condominio” e costituiscono uno stato autonomo.
Dal 1315 al 1701 fu possedimento del ramo cadetto dei Gonzaga di Sabbioneta e Bozzolo. Alla fine del Cinquecento, per volere del duca Vespasiano Gonzaga, Bozzolo venne cinta da mura. Nel 1594 ottenne il titolo di città.
La famiglia distribuisce le diverse terre ai propri membri, che le governano e le abbelliscono. Ricordiamo i più importanti signori di Bozzolo. Vespasiano (1531-1591), benché risieda a Sabbioneta, di cui è duca, tuttavia riorganizza urbanisticamente Bozzolo, ne raddoppia la popolazione, portandola a quasi quattromila persone, e pone le premesse per la nascita di una seconda parrocchia; inoltre, munisce il castello, già ricostruito secondo moduli rinascimentali dal capostipite Giovan Francesco, di una possente cinta fortificata con baluardi a prova di cannone; il complesso verrà demolito nel 1812. Il suo successore Giulio Cesare, nel 1594, ottiene dall’imperatore Rodolfo II la trasformazione della consignoria in un feudo imperiale, per Bozzolo, che ne diventa la capitale, il titolo di città e per sé quello di principe. Gli succedono in ordine il nipote Scipione e i suoi figli Ferdinando e Giovan Francesco, entrambi senza discendenti. Il principato, nel 1703, è assegnato ai Gonzaga duchi di Mantova e, nel 1708, ai Gonzaga duchi di Guastalla; nel 1746, passa all’Impero che, nel 1771, ne cancella l’autonomia annettendolo alla Lombardia austriaca. Bozzolo, sotto l’imperatore Giuseppe II, per il biennio 1786-1788, è anche capoluogo di provincia, divenuta poi la provincia di Casalmaggiore con Bozzolo come secondo centro. La sua storia successiva coincide con quella della Lombardia; nel 1848, per pochi mesi, da aprile a luglio, è sede del Commissariato straordinario per i servizi amministrativi e finanziari riguardanti le terre mantovane liberate; nel 1859, entra a far parte del Regno d’Italia.
Fra XIX e XX secolo la città vive un periodo di prosperità economica e è punto di riferimento di tutto il circondario per i servizi e gli uffici amministrativi e giudiziari che vi hanno sede (Ospedale, Catasto, Pretura, Tribunale civile e penale, magazzini e negozi).
Già alla fine del XVI secolo la popolazione del paese eccedeva largamente il ridotto territorio agricolo disponibile e aveva bisogno di occupazioni manifatturiere: ricordiamo la filanda della seta, già attiva nel Settecento, la fabbricazione di stoviglie, durata fino a tutto l’Ottocento, la produzione di carrozze leggere e veloci, che dalla prima metà dell’Ottocento giunge con notevole fortuna fino al secondo dopoguerra (le famose “Baracchine” di Bozzolo), il calzificio e l’industria meccanica dei primi decenni del Novecento, infine l’industria lattiero-casearia del secondo dopoguerra. Per questi motivi la crisi dell’agricoltura degli ultimi anni non ha modificato la consistenza demografica del paese, mantenutasi per quattro secoli e fino a oggi sui quattromila abitanti.
Un episodio importante del secolo scorso è rappresentato dall’unione delle due parrocchie della Santissima Trinità e di San Pietro nell’unica parrocchia di San Pietro Apostolo, attuata nel 1932, quando don Primo Mazzolari, un sacerdote che appartiene alla storia religiosa, culturale e politica del suo tempo, viene nominato arciprete e parroco di Bozzolo, incarico mantenuto fino alla morte, avvenuta nel 1959. Nel periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana (1943-45) don Mazzolari insieme al podestà, Giovanni Rosa, e al maresciallo dei Carabinieri Antonio Sartori, si distinsero per l'assistenza fornita a ebrei e ricercati politici, in particolare la famiglia di ebrei tedeschi Tӓnzer che grazie al loro aiuto saranno protetti fino alla loro fuga in Svizzera.
L'11 novembre 2016 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in visita a Bozzolo sulla tomba di don Primo Mazzolari.
Il 20 giugno 2017 papa Francesco si è recato in visita a Bozzolo per ricordare la figura di don Primo Mazzolari.
Abitanti censiti
Bozzolo è sede di una rassegna internazionale d'arte fondata nel 1954 da don Primo Mazzolari. Tale rassegna, curata da Aldo Carpi, viene interrotta con la morte di don Mazzolari nel 1959, per essere ripresa, in formula biennale, dal 2003. Giunta nel 2019 alla 15.a edizione. Numerosissimi gli artisti e i personaggi della cultura vincolati alla Rassegna: dai direttori delle accademie di Brera Franco Marrocco e Venezia Giuseppe La Bruna, agli accademici Carlo Arturo Quintavalle e Gloria Bianchino, agli artisti Ugo Riva, Paul Beel, Pietro Manzo e Alessandro Papetti.
La Coppa Città di Bozzolo, giunta nel 2014 alla 55.esima edizione, prende il via nel 1954 in collaborazione con la società ciclistica "Learco Guerra" di Mantova. È una corsa in linea maschile di ciclismo su strada riservata alla categoria Under 23 che si disputa nel mese di settembre o ottobre; organizzata dal GS Avis Aido Bozzolo. La gara si svolge lungo le strade della città in un circuito da ripetere più volte. Nell'albo d'oro sono presenti giovani velocisti diventati in seguito professionisti come Andrea Guardini, Matteo Pelucchi e Paolo Simion.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 140797777 · LCCN (EN) n85366755 · BNF (FR) cb123901870 (data) · J9U (EN, HE) 987007564701905171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n85366755 |
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