Gli arti superiori sono le appendici che si articolano con il tronco nella sua parte superiore.
Nel linguaggio comune italiano, il termine braccio (plurale braccia) è usato per indicare ciascuno degli arti superiori umani, nella sua interezza; in anatomia umana, con il termine "braccio" si intende la porzione dell'arto superiore compresa fra le articolazioni della spalla e del corrispondente gomito.
Gli arti superiori nell'uomo, al contrario di quelli inferiori, non svolgono in sostanza una funzione locomotoria, ma sono utilizzati principalmente per le funzioni manuali.
Il collegamento col tronco è assicurato dalla cintura toracica o cingolo scapolare.
Procedendo in senso cranio-caudale, l'arto superiore è suddiviso in:
La struttura ossea dell'arto superiore si compone di più parti:
L'omero è l'osso del braccio, che si articola prossimalmente con la scapola nell'articolazione glenomerale (o della spalla) e distalmente con radio e ulna nell'articolazione del gomito.
L'ulna e il radio sono invece le ossa dell'avambraccio; esse partono parallele dall'articolazione del gomito, e giungono fino al polso. Grazie alla loro flessibilità, queste due ossa possono facilmente sovrapporsi, e causare così il capovolgimento della mano (prono-supinazione); quando le due ossa sono parallele, quest'ultima mostra il palmo. Per quanto riguarda la posizione dell'ulna e del radio è sufficiente ricordare che, mentre la prima è corrispondente al mignolo, il secondo lo è al pollice.
Il polso, o carpo, è formato da otto ossa (scafoide, semilunare, piramidale, pisiforme, trapezio, trapezoide, capitato e uncinato) e permette l'articolazione di ulna e radio con la mano.
La mano è composta da cinque ossa metacarpali articolate con il polso, e da cinque dita, formate ciascuna da tre falangi (prossimale, intermedia e distale) articolate a ogni metacarpo. Fa eccezione il pollice, formato solo da due falangi (prossimale e distale).
Il bicipite ed il tricipite [dal latino, bi-capite e tri-capite, ovvero a due e tre capi, con riferimento al numero di origini ossee che questi posseggono] sono i muscoli che circondano l'omero rispettivamente nella parte anteriore e posteriore; il bicipite, che ne ricopre la parte anteriore, si occupa, inserendosi tramite i tendini al suddetto osso e alle ossa dell'avambraccio, della flessione dell'avambraccio sul braccio. Simmetricamente il tricipite, essendo il muscolo antagonista del bicipite, si trova dalla parte opposta dell'omero e, con la sua contrazione, estende l'avambraccio sul braccio. Naturalmente, ad ogni contrazione del bicipite corrisponde un'estensione del tricipite e viceversa.
Il muscolo brachiale [dal latino brachium, braccio] si trova all'interno del braccio e precisamente tra il bicipite e l'omero, non è completamente visibile ma supera il bicipite in larghezza e quindi causa la morfologia esterna del braccio.
L'arteria brachiale è deputata al trasporto del sangue verso la mano; poiché è anche l'arteria principale di tutto il braccio, ovvero quella che si collega direttamente all'arco aortico, costituisce un punto strategico per il bloccaggio delle emorragie del braccio.
Siccome la mano è un punto piuttosto periferico del corpo umano, lì sono presenti anche numerosi e fitti vasi capillari.
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