La virologia è la disciplina biologica (branca della microbiologia) e medica che studia i virus, le malattie che essi causano e le cure per contrastarle.
Il virologo è il professionista competente in virologia. L'eventuale tutela del titolo nonché il percorso di qualifica per acquisirlo dipendono dalla legislazione di ciascuna nazione al mondo.
I virus possono infettare qualsiasi forma di vita, e il loro studio necessita di competenze mediche, biologiche e statistiche. Il percorso formativo per diventare virologo è quindi abbastanza variegato.
In Italia possono diventare virologi medici, veterinari, biologi e laureati in biotecnologia (che si occuperanno della parte non medica), farmacisti e chimici (fino al 2012/2013 accesso permesso alla scuola di specializzazione di area sanitaria), ma anche statistici (non si diventa virologi ma specialisti in statistica sanitaria e biometria).
Medici e biologi (per farmacisti e chimici non più permesso dal 2015) approfondiranno la loro formazione in microbiologia, statistica medica oppure igiene e medicina preventiva con un percorso post laurea. Gli statistici dovranno invece approfondire le loro conoscenze biologiche, sanitarie e di biostatistica.
Dapprima una professione sottovalutata, i virologi hanno acquisito sempre più notorietà in seguito all'avvento della pandemia di COVID-19, raggiungendo la fama di ben più famosi influencer e personaggi televisivi.
Le dimensioni dei virus variano da circa 20 a 300 nm, perciò la maggior parte di essi non può essere osservata al microscopio ottico. Tuttavia, la forma e la struttura dei virus possono essere studiate con la microscopia elettronica, la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare e, molto comunemente, con la cristallografia a raggi X.
Una delle principali correnti della virologia è la classificazione dei virus. I virus possono essere classificati in base al tipo di cellula ospite che infettano: zoovirus (cellula animale), fitovirus (cellula vegetale), fungivirus (cellula fungina) e batteriofago (virus che infetta i batteri, categoria che comprende i virus più complessi). Un'altra classificazione si basa sulla forma geometrica del loro capside (spesso un'elica o un icosaedro) o sulla struttura del virus (presenza o assenza di un involucro lipidico, per esempio). Il sistema di classificazione più diffuso distingue i virus in base al tipo di acido nucleico che utilizzano come materiale genetico e al metodo di replicazione che utilizzano per indurre la cellula ospite a produrre nuove particelle virali.
Si distinguono tra:
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