Ottenne la fiducia al Senato della Repubblica il 20 giugno 2001 con 175 voti favorevoli, 133 contrari e 5 astenuti.
Ottenne la fiducia alla Camera dei deputati il 21 giugno 2001 con 351 voti favorevoli, 261 contrari e 1 astenuto.
A seguito della sconfitta subita dai partiti al governo alle elezioni regionali italiane del 2005, UDC, Nuovo PSI e Alleanza Nazionale ritirarono le loro delegazioni e ciò indusse il Presidente del Consiglio Berlusconi ad annunciare il 20 aprile in Senato la volontà di costituire un nuovo governo di fine legislatura e rassegnò al Quirinale le proprie dimissioni. Al governo succedette così il governo Berlusconi III.
Roberto Antonione (FI) - con delega ai rapporti con i Paesi dell'Europa, all'azione italiana nelle Organizzazioni intergovernative regionali e subregionali, all'integrazione europea, alla cooperazione allo sviluppo e alla cooperazione culturale nei Paesi dell'Europa, alle variazioni di bilancio e alle integrazioni dei capitoli di spesa
Guido Possa (FI) - con delega alla ricerca scientifica e tecnologica, agli enti di ricerca, agli interventi per lo sviluppo, al potenziamento della ricerca scientifica e tecnologica e ai progetti di diffusione della cultura scientifica; dal 19/10/2001
11 giugno – Il Presidente del Consiglio e i ministri prestano giuramento al Capo dello Stato.
11 giugno – Gianni Letta è nominato Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con le funzioni di Segretario del Consiglio dei Ministri. Gianfranco Fini è nominato Vicepresidente del Consiglio dei Ministri. Vengono inoltre nominati i ministri senza portafoglio ed i sottosegretari. Il Consiglio dei Ministri vara un decreto-legge che provvede a ridefinire il numero dei Dicasteri, ricostituendo, in particolare, il Ministero della sanità ed il Ministero delle comunicazioni.
12 giugno – Maurizio Gasparri è nominato Ministro delle Comunicazioni. Girolamo Sirchia è nominato Ministro della Salute. I due prestano il giuramento prescritto. A Palazzo Chigi si svolge il giuramento dei sottosegretari.
20 giugno – Il governo ottiene la fiducia al Senato con 175 sì, 133 no e 5 astenuti.
21 giugno – Il governo ottiene la fiducia alla Camera con 351 sì e 261 no. Il sottosegretario di Stato alle infrastrutture e trasporti on. Giorgetti presenta le dimissioni dalla carica.
30 giugno – Il Consiglio dei Ministri vara un decreto-legge che riduce le accise sui prodotti petroliferi.
Luglio
3 luglio – Il Consiglio dei Ministri vara il ddl delega di riforma dei reati societari. Viene inoltre varato un ddl di misure per il rilancio dell'economia e il ddl delega infrastrutture.
12 luglio – La Camera approva (con 259 sì, 203 no e 1 astenuto) il decreto ministeri.
16 luglio – Il Consiglio dei Ministri vara il decreto rifiuti.
7 luglio – La Camera approva (con 224 sì, 172 no e 8 astenuti) il decreto accise.
30 luglio – Il Senato approva in via definitiva il decreto accise.
31 luglio – Il Senato approva (con 151 sì, 1 no e 4 astenuti) il ddl per rilancio dell'economia.
Agosto
2 agosto – Il Senato approva in via definitiva (con 149 sì e 58 no) il decreto ministeri. La Camera approva (con 288 sì, 5 no e 128 astenuti) il decreto rifiuti.
3 agosto – La Camera approva in via definitiva il decreto rifiuti. Viene approvato (con 302 sì e 207 no) il ddl delega di riforma dei reati societari. Il Senato approva (con 165 sì, 77 no e 3 astenuti) il ddl delega infrastrutture.
20 agosto – Il Consiglio dei Ministri vara un decreto-legge contenente disposizioni urgenti per contrastare i fenomeni di violenza in occasione di competizioni sportive (il cosiddetto "decreto stadi").
Settembre
4 settembre – Il Consiglio dei Ministri vara un decreto-legge contenente misure per combattere il morbo della mucca pazza.
19 settembre – Il Senato approva (con 183 sì, 2 no e 4 astenuti) il Rendiconto Generale del Bilancio dello Stato. Viene inoltre approvata (con 135 sì, 53 no e 2 astenuti) la Legge di assestamento del Bilancio.
25 settembre – La Camera approva (con 426 sì, 1 no e 1 astenuto) il decreto mucca pazza.
28 settembre – Il Consiglio dei Ministri vara un decreto-legge contenente misure contro i talebani. Il Senato approva in via definitiva (con 148 sì e 70 no) il ddl delega di riforma dei reati societari.
Ottobre
1º ottobre – Il Consiglio dei Ministri vara un nuovo decreto-legge che regola le accise sui carburanti.
9 ottobre – Il Senato approva (con 159 sì, 10 no e 75 astenuti) il decreto stadi.
10 ottobre – La Camera approva in via definitiva (con 270 sì, 200 no e 3 astenuti) il ddl per il rilancio dell'economia.
11 ottobre – La Camera approva (con 430 sì, 17 no e 13 astenuti) il decreto stadi.
12 ottobre – Il Consiglio dei Ministri vara un decreto-legge contenente misure per contrastare il finanziamento del terrorismo internazionale.
17 ottobre – Il Senato approva in via definitiva (con 146 sì, 21 no e 13 astenuti) il decreto stadi. Viene inoltre approvato in via definitiva il decreto mucca pazza. La Camera approva (con 275 sì, 217 no e 2 astenuti) il ddl delega infrastrutture.
18 ottobre – Il Consiglio dei Ministri vara un decreto contenente misure per reprimere il terrorismo internazionale. La Camera approva in via definitiva (con 463 sì e 7 no) il Rendiconto Generale del Bilancio dello Stato. Viene inoltre approvata la Legge di assestamento del Bilancio.
24 ottobre – Il Senato approva il decreto anti-talebani.
Novembre
13 novembre – La Camera approva (con 484 sì, 0 no e 3 astenuti) il decreto anti-finanziamento terrorismo. Viene inoltre approvato il decreto accise–bis.
15 novembre – ll Senato approva (con 152 sì e 58 no) la Legge Finanziaria 2002. Subito dopo è approvata (con 152 sì e 58 no) la Legge di Bilancio.
20 novembre – La Camera approva (con 452 sì, 0 no e 6 astenuti) il decreto anti-talebani.
21 novembre – La Camera approva (con 402 sì, 7 no e 10 astenuti) il decreto antiterrorismo.
23 novembre – Il Consiglio dei Ministri vara il decreto milleproroghe.
27 novembre – Il Senato approva in via definitiva il decreto anti-talebani. Viene inoltre approvato in via definitiva (con 148 sì e 1 no) il decreto accise–bis. Il Senato approva in via definitiva (con 146 sì, 0 no e 4 astenuti) la Legge di assestamento del Bilancio.
29 novembre – Il Senato approva il decreto anti-finanziamento terrorismo.
Dicembre
6 dicembre – Il Senato approva (con 170 sì e 0 no) il decreto antiterrorismo. Viene inoltre approvato in via definitiva (con 145 sì, 4 no e 1 astenuto) il ddl delega infrastrutture.
12 dicembre – La Camera approva in via definitiva (con 427 sì e 0 no) il decreto anti-finanziamento terrorismo. Viene inoltre approvato (con 458 sì, 10 no e 14 astenuti) il decreto antiterrorismo. Lo stesso giorno il decreto è approvato in via definitiva dal Senato con 177 sì e 2 no. Il Senato approva il decreto milleproroghe.
19 dicembre – La Camera approva (con 435 sì, 11 no e 3 astenuti) il decreto milleproroghe. Viene inoltre approvata (con 302 sì, 208 no e 3 astenuti) la Legge Finanziaria 2002. Subito dopo è approvata (con 282 sì e 119 no) la Legge di Bilancio.
22 dicembre – Il Senato approva in via definitiva (con 163 sì e 72 no) la Legge Finanziaria 2002. Subito dopo è approvata in via definitiva (con 158 sì e 68 no) la Legge di Bilancio.
2005
Aprile
16 aprile – In seguito alla disastrosa sconfitta del centro-destra alle elezioni regionali del 2005 i membri del governo appartenenti al Nuovo PSI e all'Unione Democratici cristiani e di Centro (UDC) si dimettono dall'esecutivo. Il Nuovo PSI e l'UDC garantiscono comunque appoggio esterno al governo.
20 aprile – Berlusconi annuncia al Senato l'intenzione di formare un nuovo esecutivo. Terminata la seduta il Presidente del Consiglio si reca al Quirinale e si dimette. Ciampi accetta le dimissioni e subito dopo affida allo stesso Berlusconi l'incarico di formare un nuovo governo. Il Nuovo PSI e l'UDC si dichiarano favorevoli a far parte della maggioranza che sostiene il nuovo esecutivo.
23 aprile - Berlusconi scioglie la riserva e presenta la lista dei ministri. Lo stesso giorno, con il giuramento del nuovo governo, termina ufficialmente il Governo Berlusconi II.
La politica estera del Governo Berlusconi ha visto l'appoggio agli Stati Uniti d'America, dopo la guerra in Afghanistan del 2001, anche nella guerra in Iraq del 2003 (l'Italia comunque si è dichiarata non belligerante secondo quanto dice l'articolo 11 della Costituzione: il Paese ha inviato truppe solo nel dopoguerra su mandato ONU con compiti di stabilizzazione). In ambito europeo, il presidente Berlusconi ha espresso pubblicamente la volontà di sostenere l'entrata della Turchia nell'Unione europea, provocando i mugugni della Lega Nord che ha più volte sostenuto il contrario, e quella di favorire relazioni cordiali con la Russia. In particolare si ricorda il vertice a Pratica di Mare (Lazio), il 28 maggio 2002, dove per la prima volta nella storia i capi di governo dell'Alleanza Atlantica della NATO e il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, si sono riuniti. Nell'incontro si sono presi impegni internazionali concreti per il disarmo nucleare mondiale. Il suo governo ha varato leggi più restrittive in merito all'immigrazione illegale (la legge Bossi-Fini) e con l'intento di fermare quella clandestina ha cercato cooperazione con i paesi dell'area mediterranea, volendo così garantire un controllo più adeguato alla frontiera meridionale dell'Unione europea.
Controversie
Della politica estera vanno anche ricordati gli episodi discussi:
Un episodio dibattuto si ebbe nel 2003 quando, durante il semestre italiano di presidenza dell'Unione europea, il Cavaliere rispose alle aspre critiche sui suoi trascorsi giudiziari e sulla sua azione di governo da parte del parlamentare socialista europeo Martin Schulz (SPD):
«Signor Schultz, so che in Italia c'è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti: la suggerirò per il ruolo di kapò. Lei è perfetto.»
Altro episodio che fece discutere fu la battuta sulla superiorità della cultura occidentale rispetto a quella islamica, pronunciata poco dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, e l'affermazione secondo cui Mussolini non avrebbe mai ucciso nessuno, ma si limitava a "mandare la gente a fare vacanza al confino".
Dibattito sul mantenimento delle promesse
La riforma fiscale, secondo quanto diceva il Contratto con gli italiani, non è stata completata. Sul realismo di questo progetto le opinioni professate da governo e opposizioni divergono sostanzialmente; il primo ha affermato che è stato possibile realizzarlo solo in parte a causa di alcune resistenze all'interno della coalizione (aggiungendo però che c'è stata comunque una diminuzione della pressione fiscale), le altre che per le classi meno abbienti gli scarsi sgravi sull'IRPEF sono stati più che annullati dall'aumento delle imposte locali e indirette, come i bolli.
Note
Bibliografia
Giuseppe Cassini, Gli anni del declino. La politica estera del governo Berlusconi (2001–2006), Bruno Mondadori, Milano 2007.
Luca Ricolfi, Dossier Italia. A che punto è il "Contratto con gli italiani", Il Mulino, Bologna 2005.
Luca Ricolfi, Tempo scaduto. Il "Contratto con gli italiani" alla prova dei fatti, Il Mulino, Bologna 2006.
Peter Weber, Psicologia di una svolta: Berlusconi e la politica panmediterranea, in: Il Ponte, a.LX n.6, Firenze, giugno 2004, pp. 42–48.
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