Giorgio Gori: Giornalista, produttore televisivo e politico italiano

Giorgio Gori (Bergamo, 24 marzo 1960) è un giornalista, produttore televisivo e politico italiano, sindaco di Bergamo dal 10 giugno 2014.

Giorgio Gori
Giorgio Gori: Biografia, Carriera televisiva, Carriera politica
Giorgio Gori nel 2020

Sindaco di Bergamo
In carica
Inizio mandato10 giugno 2014
PredecessoreFranco Tentorio

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico
Titolo di studioLaurea in architettura
UniversitàPolitecnico di Milano
ProfessioneGiornalista, produttore televisivo

È stato fondatore della casa di produzione televisiva Magnolia e direttore di Canale 5 e Italia 1.

Biografia

Giorgio Gori studia al liceo classico "Paolo Sarpi" di Bergamo, dove partecipa al gruppo studentesco laico e riformista “Azione e Libertà”, che si opponeva al "Collettivo delle Sinistre". In quel periodo aderisce anche ai Collettivi degli Studenti Socialisti (CSS), vicini al Partito Socialista Italiano, confermando la propria identificazione coi valori della sinistra riformista, in anni in cui era forte la polemica con la parte comunista.

A 18 anni incomincia a collaborare al Giornale di Bergamo, poi con BergamoTV, poi con Radio Bergamo diretto allora da Vittorio Feltri, poi con L'Eco di Bergamo e infine Bergamo-oggi. Nel frattempo si laurea in Architettura al Politecnico di Milano.

Il 25 novembre 2011 ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Frigento (in provincia di Avellino): nel 1980, infatti, fece parte del gruppo di giovani volontari bergamaschi che giunse in Irpinia nei giorni immediatamente successivi al devastante terremoto.

Vita privata

Dopo un primo matrimonio all'età di 25 anni, ha sposato in seconde nozze nel 1995 la giornalista e conduttrice televisiva Cristina Parodi da cui ha avuto tre figli: Benedetta (1996), Alessandro (1997) e Angelica (2001). Silvio Berlusconi si è dichiarato "l'artefice delle loro nozze", tuttavia tale affermazione è stata smentita dallo stesso Gori in una lunga intervista concessa il giorno dopo le primarie 2014 per le elezioni amministrative a Bergamo.

Carriera televisiva

Giorgio Gori: Biografia, Carriera televisiva, Carriera politica 
Giorgio Gori nel 2012

Nei primi mesi del 1984 Giorgio Gori entra a Rete 4 allora del gruppo Arnoldo Mondadori Editore. Gori diventa assistente di Carlo Freccero, capo palinsesto della rete, e nell'estate dello stesso anno la rete passa alla Fininvest, all'interno della struttura programmazione. Nel 1988 diventa quindi direttore del palinsesto delle tre reti Fininvest, assieme a Roberto Giovalli.

Nel 1989 Gori sostituisce Giovalli e diviene responsabile dei palinsesti delle tre reti del gruppo Mediaset di Silvio Berlusconi e nel giugno 1991 diventa direttore di Canale 5, il principale canale televisivo della Mediaset. Nel giugno 1997 passa alla guida di Italia 1, dove resta fino a marzo del 1999, per tornare qualche mese più tardi alla rete principale di Mediaset Canale 5, sempre in veste di direttore.

Nella primavera del 2001 Gori lascia Mediaset e fonda con Ilaria Dallatana e Francesca Canetta la casa di produzione televisiva Magnolia, specializzata in prodotti di intrattenimento e infotainment e che ha come scopo lo sviluppo di format originali per la televisione e per i media interattivi.

Nel 2007 la maggioranza di Magnolia viene acquisita da De Agostini e successivamente portata in dote alla controllata Zodiak Entertainment. Gori assume anche la responsabilità dell'intrattenimento per l'Europa e il Sud America. Magnolia cura diverse produzioni per la Rai, Mediaset, LA7 e Sky mettendo a segno numerosi successi televisivi, tra cui spiccano L'isola dei famosi, Piazzapulita, MasterChef Italia e L'eredità.

Nel novembre 2011 Gori si dimette da presidente di Magnolia e Zodiak Media Group. Nel settembre 2012 ha annunciato le dimissioni da qualsiasi incarico televisivo e la vendita di tutte le sue azioni possedute nella Zodiac, cedendo la sua quota di partecipazione, per entrare in politica.

Carriera politica

Nel PD e politiche del 2013

Dal dicembre 2011 è iscritto al Partito Democratico, nella sezione di Bergamo.

Nell'aprile 2012 ha creato l'associazione InNova Bergamo, "un laboratorio di studio del sistema urbano di Bergamo, nella sua accezione più ampia – territoriale, ambientale, economica, culturale e sociale – finalizzato all'elaborazione di idee che ne affrontino i principali problemi e ne promuovano lo sviluppo negli anni a venire". Successivamente all'elezione a sindaco ha lasciato la presidenza dell'Associazione.

Nel dicembre 2012 Gori si candida, senza successo, alle primarie "Parlamentarie" indette dal PD per la scelta dei candidati alle successive elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, nel collegio di Bergamo per il Senato della Repubblica, giungendo quarto. Verrà messo in lista, ma non sarà eletto.

Sindaco di Bergamo (1º mandato)

Giorgio Gori: Biografia, Carriera televisiva, Carriera politica 
Gori alla cerimonia delle benemerenze civiche di Bergamo nel 2016

In vista delle elezioni amministrative del 2014 annuncia la sua candidatura a sindaco di Bergamo. Gori il 23 febbraio 2014 vince le elezioni primarie della coalizione di centro-sinistra per scegliere il candidato primo cittadino con il 58,53% delle preferenze contro Nadia Ghisalberti (candidata appoggiata dalla lista civica "Patto Civico") e Luciano Ongaro (candidato appoggiato da SEL).

Alle elezioni amministrative di Bergamo, Gori si presenta sostenuto da: Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà, Italia dei Valori, Moderati, Partito Socialista Italiano e le liste civiche "Giorgio Gori Sindaco" e "Patto Civico". Al primo turno del 25 maggio Gori ottiene il 45,50% dei voti (28.288 preferenze), accedendo al ballottaggio con il candidato del centro-destra, il sindaco uscente Franco Tentorio, fermo al 42,18% dei voti (26.219 preferenze). Al ballottaggio del 9 giugno 2014 Gori viene eletto sindaco di Bergamo, con il 53,5% dei consensi contro il 46,5% di Tentorio. Inizia subito a lavorare con il suo stile (una cifra che lo accompagna lungo tutto il percorso amministrativo e che gli verrà riconosciuta anche in seguito e gli consentiranno di distinguersi dalla corrente renziana del suo partito).

A pochi mesi dall'insediamento, la sua amministrazione è coinvolta in una controversa vicenda per aver affittato alcuni parcheggi sulle mura venete di Bergamo agli ospiti del matrimonio vip tra Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi, suoi "storici amici e vicini di casa". Secondo l'amministrazione comunale erano "stati gli organizzatori dell'evento a rendersi disponibili a sostenere tutte le spese necessarie allo svolgimento ordinato della giornata, accollandosi i costi di occupazione dell'area in cui far sostare i veicoli" e il provvedimento era stato richiesto dalla Questura per motivi di sicurezza ma il Questore smentiva.

Nel febbraio 2015 l'amministrazione approva il protocollo di intesa con Cassa Depositi e Prestiti e l'Università di Bergamo per il recupero degli ex Ospedali Riuniti di Bergamo e dell'ex caserma Montelungo. Per questi due grandi complessi edilizi dismessi di Bergamo il protocollo prevede la creazione di due funzioni pubbliche prevalenti: la sede unica nazionale dell'Accademia della Guardia di Finanza e il nuovo polo universitario con residenze per gli studenti e il centro sportivo dell'Ateneo. Il 20 aprile 2015 viene reso noto il risultato di un sondaggio del Sole24Ore: Gori è il terzo sindaco più amato d'Italia, con un balzo notevole di consenso rispetto al giorno dell'elezione.

Giorgio Gori: Biografia, Carriera televisiva, Carriera politica 
Giorgio Gori interviene agli Stati Generali della scuola digitale.

Tante iniziative di Gori salgono alla ribalta nazionale, come la sua battaglia contro il gioco d'azzardo in città. La giunta Gori vara un regolamento innovativo nel panorama nazionale, che istituisce fasce orarie durante le quali non si può giocare e divieti mirati di pubblicità al gioco. Il regolamento porta a risultati tangibili un anno dopo la sua adozione, con un calo del consumo di gioco a Bergamo, in controtendenza rispetto alla situazione italiana del momento. Il documento è impugnato dalle lobby del gioco italiane, che portano in tribunale il Comune di Bergamo: la sentenza è favorevole al Comune di Bergamo per la maggior parte delle questioni impugnate.

Bergamo entra ufficialmente il 3 luglio 2016 anche nel Guinness dei primati grazie all'Abbraccio delle mura, iniziativa pensata da Gori e da VisitBergamo per appoggiare la candidatura UNESCO delle Opere di Difesa Veneziane, di cui il capoluogo orobico è capofila: oltre 11.500 persone si ritrovarono, in quella data, sui bastioni delle Mura venete di Bergamo per la catena di abbracci più lunga del mondo. Nel 2016 un sondaggio Index per la trasmissione di LA7 Piazzapulita indica in Gori il sindaco più amato d'Italia, con fiducia a livelli altissimi, 62,6%.

Durante il suo mandato arriva anche il responso dell'UNESCO sulla candidatura delle Mura veneziane di Bergamo: a dieci anni dall'avvio della procedura, la commissione riunita a Cracovia include le "Opere di Difesa Veneziane tra il XVI e XVII secolo" tra i siti patrimonio mondiale dell'umanità.

Assieme al sindaco di Milano Giuseppe Sala, Gori ha dichiarato di votare sì al referendum consultivo in Lombardia del 2017 indetto per il 22 ottobre su iniziativa del Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, pur con motivazioni differenti rispetto a quelle della Lega Nord proponente la consultazione.

Corsa alla Presidenza della Regione Lombardia

Giorgio Gori: Biografia, Carriera televisiva, Carriera politica  Lo stesso argomento in dettaglio: Elezioni regionali in Lombardia del 2018.

Il 1º giugno 2017 ha dichiarato di volersi candidare per le elezioni regionali della Lombardia previste per l'anno seguente. Verrà appoggiato dal PD, +Europa di Emma Bonino, Italia Europa Insieme di Giulio Santagata, Civica Popolare di Beatrice Lorenzin, Lombardia Progressista e le liste civiche "Gori Presidente" e "Obiettivo Lombardia per le Autonomie".

Alla tornata elettorale del 4 marzo 2018 ottiene il 29% dei voti (la più bassa percentuale di voti per un candidato di centro-sinistra dalle elezioni regionali del 2000), perdendo la competizione contro il candidato del centro-destra, l'ex sindaco di Varese Attilio Fontana con il 49% dei voti, venendo comunque eletto in consiglio regionale della Lombardia in qualità di candidato alla presidenza secondo classificato.

Il 10 aprile si dimette dalla carica di consigliere regionale della Lombardia, optando per la carica di sindaco di Bergamo, in quanto le due cariche sono incompatibili.

Sindaco di Bergamo (2º mandato)

Il 9 ottobre 2018 annuncia di volersi ricandidare per un secondo mandato da sindaco. Sostenuto da PD, +Europa, Italia in comune, Lista Gori e un'altra civica, il 26 maggio 2019 è stato rieletto al primo turno con il 55%, diventando, dall'introduzione del sistema a elezione diretta del sindaco nel 1995, il primo sindaco bergamasco a essere eletto per due mandati.

A fine 2019, vara l'aumento dell'Addizionale comunale all'Irpef, portandola al massimo consentito per legge (0,8%).

Nell'agosto 2020, a poche settimane dal referendum costituzionale sul taglio del numero di parlamentari legato alla riforma avviata dal governo Conte I guidato dalla Lega assieme al Movimento 5 Stelle e concluso dal governo Conte II guidato dalla coalizione tra M5S e Partito Democratico Gori annuncia il suo voto contrario, in dissidenza con la linea ufficiale del suo partito, schierato per il "Sì".

Durante il secondo mandato, Gori dà il via ad alcune grandi opere: il nuovo snodo autostradale (opera d'iniziativa di Regione Lombardia); il sovrappasso o terzo livello del rondò delle valli (opera pagata da Bosatelli nell'ambito della trasformazione urbanistica "Chorus Life"); il risanamento della stazione e il progetto Porta Sud. Questi interventi e il contestato e controverso progetto Chorus Life hanno puntato sull'aggiornamento infrastrutturale urbano e sulla vocazione turistica del comune, in concomitanza col ruolo di capitale della cultura 2023 insieme con Brescia. Fra gli interventi della giunta anche la chiusura del centro sociale "Kap", la riconversione dell'ex carcere di Sant'Agata in abitazioni e il discusso abbattimento del teatro Creberg, proprio nell'anno di Bergamo Brescia capitale della cultura, per costruirvi un nuovo Palazzetto dello Sport.

Elezioni europee del 2024

In scadenza di mandato a giugno, il 21 aprile 2024 viene annunciato tra i candidati del Partito Democratico alle elezioni europee nella circoscrizione nord-occidentale in sesta posizione.

Note

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