La diocesi di Sirmio (in latino Dioecesis Sirmiensis) è una sede della Chiesa cattolica in Serbia suffraganea dell'arcidiocesi di Đakovo-Osijek.
Nel 2022 contava 47500 battezzati su 777400 abitanti. È retta dal vescovo Fabijan Svalina.
Diocesi di Sirmio Dioecesis Sirmiensis Chiesa latina | |||
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Suffraganea dell' | arcidiocesi di Đakovo-Osijek | ||
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Vescovo | Fabijan Svalina | ||
Vicario generale | Josip Ivešić | ||
Vescovi emeriti | Đuro Gašparović | ||
Presbiteri | 16, di cui 15 secolari e 1 regolare 2.968 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 1 uomo, 7 donne | ||
Abitanti | 777.400 | ||
Battezzati | 47.500 (6,1% del totale) | ||
Stato | Serbia | ||
Superficie | 4.500 km² | ||
Parrocchie | 29 | ||
Erezione | IV secolo | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | San Demetrio | ||
Indirizzo | Svetog Dimitrija 12, 22000 Srijemska Mitrovica, Srbija | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Serbia | |||
La diocesi comprende il distretto della Sirmia, in Voivodina. Nella mappa a destra il territorio della diocesi è contrassegnato in marrone.
Sede vescovile è la città di Sremska Mitrovica, l'antica Sirmio, dove si trova la basilica cattedrale di San Demetrio (Bazilike Katedrale sveti Dimitrije).
Il territorio è suddiviso in 29 parrocchie.
La diocesi di Sirmio fu eretta nel IV secolo. Il primo vescovo noto è sant'Ireneo, che fu martirizzato nel 304 sotto l'imperatore Diocleziano. Ancor più celebre è il martirio di san Demetrio: secondo una tradizione Demetrio era un diacono di Ireneo. Il culto del martire si irradiò da Tessalonica, dove ne furono traslate le reliquie.
Nel 395 il vescovo di Sirmio, che gode del titolo di primate, è nominato dal papa suo vicario nell'Illirio occidentale. Due volte fu distrutta la città di Sirmio, nel 441 e nel 558. Nel 582 Sirmio fu conquistata dagli Avari e la diocesi perse di importanza.
Nell'870 papa Adriano II avrebbe eletto san Metodio, apostolo degli slavi, vescovo di Sirmio. In realtà gli storici mettono in dubbio che Metodio avesse una vera e propria sede episcopale, trattandosi di un vescovo missionario. Dalle fonti coeve Metodio è indicato come archiepiscopus Pannoniensis e archiepiscopus Marabensis. L'attribuzione alla sede di Sirmio risale alla Vita paleoslava di Metodio, scritta nel XII secolo in cui si dice, senza mai menzionare Sirmio, che Metodio succedette sulla cattedra di sant'Andronico, un santo del I secolo morto in Pannonia, di cui è problematico accertare storicamente ogni relazione con Sirmio.
Dal VI secolo fino al 1229 le notizie sulla diocesi sono molto scarse. Il 20 gennaio 1229 papa Gregorio IX ristabilì la diocesi dandole come sede il monastero di Cuhet (oggi Banoštor, nel comune di Beočin in Voivodina) e rendendola suffraganea dell'arcidiocesi di Kalocsa.
Dal 1539 al 1581 fu sede vacante. Nel 1637 la residenza del vescovo era nella città di "Ulilady", che forse si può leggere Újlak, il nome ungherese di Ilok, la stessa città in cui si ritrova la residenza episcopale nel 1697. Nel 1748 il vescovo non aveva residenza fissa, ma soleva abitare nella città di Petrovaradino (oggi Novi Sad).
Il cattolicesimo rifiorì dopo la cacciata dei Turchi nella seconda metà del XVIII secolo.
Le diocesi di Bosnia e Sirmio sono state unite il 9 luglio 1773 con il breve Universis orbis Ecclesiis di papa Clemente XIV.
Il 18 novembre 1963 la diocesi ha assunto il nome di diocesi di Đakovo o di Bosnia e Sirmio.
Il 18 giugno 2008 in forza della bolla Pastorali navitati di papa Benedetto XVI la diocesi di Sirmio è stata separata dalla sede di Đakovo, che nel contempo è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana e ha assunto il nome di arcidiocesi di Đakovo-Osijek.
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
La diocesi nel 2022 su una popolazione di 777.400 persone contava 47.500 battezzati, corrispondenti al 6,1% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
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battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
2010 | 50.000 | 800.000 | 6,3 | 22 | 21 | 1 | 2.272 | 1 | 15 | 29 | |
2014 | 49.000 | 800.000 | 6,1 | 21 | 20 | 1 | 2.333 | 1 | 1 | 13 | 29 |
2017 | 47.700 | 795.800 | 6,0 | 17 | 16 | 1 | 2.805 | 1 | 9 | 29 | |
2020 | 47.750 | 781.830 | 6,1 | 17 | 16 | 1 | 2.808 | 1 | 10 | 29 | |
2022 | 47.500 | 777.400 | 6,1 | 16 | 15 | 1 | 2.968 | 1 | 7 | 29 |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 127036608 · LCCN (EN) no2006053750 · WorldCat Identities (EN) lccn-no2006053750 |
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