La battaglia di Bosworth Field fu un'importante battaglia della guerra delle due rose, la guerra civile inglese che, nel corso della seconda metà del XV secolo, vide contrapporsi due rami della famiglia dei Plantageneti, il casato dei Lancaster contro il casato di York.
La battaglia in argomento determinò la definitiva vittoria del casato dei Tudor, guidato da Enrico Tudor conte di Richmond futuro Enrico VII, sul casato di York, guidato dal re d'Inghilterra Riccardo III, che durante la battaglia perse la vita, ponendo termine alla dinastia dei Plantageneti. Il vincitore Enrico Tudor, discendente dei Beaufort, ramo illegittimo dei Lancaster, divenne re con il nome di Enrico VII, dando inizio alla dinastia dei Tudor.
Battaglia di Bosworth Field parte della guerra delle due rose | |||
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Battaglia di Bosworth Field, dipinta da Philippe-Jacques de Loutherbourg (1740 - 1812) | |||
Data | 22 agosto 1485 | ||
Luogo | Nei pressi di Ambion Hill, a sud di Market Bosworth, Inghilterra | ||
Esito | Definitiva vittoria del casato dei Tudor | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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Riccardo di York, alla metà del secolo XV, aveva rivendicato il trono d'Inghilterra, e, nel 1455, aveva dato inizio alle ostilità (guerra delle due rose) tra il casato di York e il casato dei Lancaster, che da tre generazioni regnava in Inghilterra.
Durante la guerra delle due rose, il casato di York, nel 1471, aveva avuto il sopravvento e Edoardo di York era divenuto re d'Inghilterra (Edoardo IV). Alla morte di Edoardo IV, nel 1483, gli era succeduto il figlio tredicenne, Edoardo V, che era stato subito spodestato dallo zio, il duca di Gloucester, Riccardo di York che divenne Riccardo III.
Dopo l'avvento al trono di Riccardo III, che aveva perso il sostegno di una parte dei sostenitori della casata di York, sia per l'eliminazione di quasi tutti i componenti della famiglia Woodville e sia perché da alcuni era considerato un usurpatore, il casato dei Lancaster che, sotto Edoardo IV, negli ultimi dieci anni, non aveva dato praticamente segni di vita, si era ripreso e con un esponente dei Lancaster, per via materna, Enrico Tudor conte di Richmond, discendente di un figlio illegittimo di Giovanni Plantageneto, John Beaufort, I conte di Somerset, successivamente legittimato dal cugino, Riccardo II d'Inghilterra, nel 1397, e confermato dal fratellastro, Enrico IV d'Inghilterra a condizione che nessuno dei suoi discendenti avrebbe mai reclamato la corona; nonostante questo veto, Enrico, nominato capo del casato di Lancaster, nel 1483, divenne aspirante alla corona d'Inghilterra.
Enrico Tudor riuscì ad ottenere il sostegno di Enrico Stafford, secondo duca di Buckingham, uno dei sostenitori più leali di Riccardo III, che ribellatosi al suo sovrano, dopo un fallito tentativo di rovesciarlo con la forza, sconfitto e catturato, fu giustiziato nello stesso 1483. I nemici di Riccardo si unirono ancora contro di lui e, il 7 agosto 1485, Enrico di Richmond sbarcò a Milford Haven nel Pembrokeshire (Galles), si diresse nelle Midlands, raccogliendo sostenitori man mano che avanzava. Riccardo gli si fece incontro e il 22 agosto i due eserciti si scontrarono vicino a Market Bosworth, nel Leicestershire.
Enrico Tudor aveva raccolto circa 5.000 sostenitori, mentre l'esercito regio era forte di circa 10.000 uomini (circa 7.000, comandati dal re in persona, mentre i circa 3.000 di retroguardia, di riserva, erano al comando di Henry Percy, IV conte di Northumberland, più un contingente di circa 6.000, guidato dai fratelli Stanley, Thomas Stanley, 2º Barone di Stanley e Lord William Stanley.
L'esercito reale fronteggiava i lancasteriani, mentre gli Stanley con il loro contingente si erano posizionati su una collina che dominava la pianura. Enrico inviò un messaggio a Stanley perché passasse dalla sua parte, ma il conte tergiversò. Riccardo III, intuendo l'atteggiamento attendista degli Stanley, decise di attaccare e avanzò personalmente contro il nucleo di armati che attorniava Enrico Tudor, che, nel frattempo, si era mosso in direzione degli Stanley. Riccardo riuscì ad uccidere il portabandiera di Enrico e ad appiedare altri cavalieri. A questo punto, il conte Stanley, visto il re isolato dal grosso del suo esercito, decise di intervenire nella battaglia al fianco di Enrico contro le truppe reali. Il cambio di campo degli Stanley indebolì seriamente l'esercito di Riccardo, che però continuò a battersi.
Riccardo, intanto, attaccato dagli uomini di scorta di Enrico, fu a sua volta appiedato, e continuò a combattere strenuamente, a piedi. E mentre Henry Percy, IV conte di Northumberland, con la retroguardia, non interveniva nella battaglia, Riccardo perdeva la vita nel combattimento. Molte leggende sono nate sul chi avesse vibrato il colpo fatale, il più notabile dei nomi quello di Rhys ap Thomas, ma storicamente non vi sono indizi in tal senso Riccardo III fu l'ultimo re della dinastia dei Plantageneti e, nel contempo, fu l'ultimo re d'Inghilterra che perse la vita in combattimento.
La leggenda dice che dopo la battaglia la corona di Riccardo fosse trovata da Lord Stanley, che la porse a Enrico per essere incoronato sul campo di battaglia. Si dice che il corpo privo di vestiti di Riccardo fu esibito per le strade prima di essere tumulato nella Greyfriars Church a Leicester. Comunque con questa sconfitta le forze yorkiste subirono una pesante sconfitta, ed Enrico Tudor fu incoronato re d'Inghilterra come Enrico VII, dando inizio alla Dinastia Tudor. Dopo aver annullato il Titulus Regius, l'anno successivo (1486), sposò Elisabetta di York, erede di Edoardo IV, per rafforzare il suo diritto al trono, derivante in linea femminile ed illegittima da quello dei Lancaster. Al contrario di quello che la leggenda vuole, questo non mise fine ad ogni contrasto, ed Enrico dovette affrontare diverse ribellioni durante il suo regno.
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