Amedeo Benedetti (Fivizzano, 22 settembre 1954 – Genova, 18 aprile 2017) è stato un italianista e biografo italiano.
Laureato a Genova in Lettere, in Storia, e in Filosofia, fu un autore attivo soprattutto nel settore della storia della letteratura italiana dell'Ottocento e in quello dei linguaggi settoriali.
Dopo l'infanzia trascorsa a Fivizzano, si spostò a Genova, dove frequentò il prestigioso liceo Arecco dei padri gesuiti. Prestò poi servizio militare come ufficiale nella Brigata alpina Julia. A Genova conseguì tre lauree: la prima in lettere (indirizzo classico), la seconda in storia e la terza in filosofia.
Il suo esordio come scrittore avvenne nel 1987, con una serie di racconti pubblicati dalla rivista letteraria "Indizi" di Genova. Iniziò quindi la pubblicazione di una lunga serie di opere di saggistica, relative alla bibliografia, all'intelligence, alla linguistica.
Docente di lettere in scuole statali, tenne corsi di comunicazione presso enti ed istituzioni.
Dal 1989 fece parte del Comitato radiotelevisivo della regione Liguria, di cui divenne anche vicepresidente. In tale veste organizzò nel 1997 il premio Telequalità e pubblica manuali di comportamento radiofonico e televisivo. Nel 2002 iniziò ad occuparsi di perizie scrittorie in ambito criminologico.
La notorietà gli arrivò dai libri sulle tecniche di comunicazione delle Brigate Rosse, di Silvio Berlusconi, di Henry Kissinger, di Joseph Ratzinger, di Jorge Bergoglio, testi che hanno avuto discreta diffusione in Italia ed all'estero.
In ambito letterario si dedicò principalmente alla pubblicazione di studi su alcune delle figure maggiormente rappresentative della cosiddetta "Scuola storica": Graziadio Isaia Ascoli, Adolfo Bartoli, Giosuè Carducci, Tommaso Casini, Vincenzo Crescini, Alessandro D'Ancona, Cesare De Lollis, Francesco D'Ovidio, Egidio Gorra, Arturo Graf, Vittorio Imbriani, Guido Mazzoni, Ernesto Monaci, Salomone Morpurgo, Francesco Novati, Ernesto Giacomo Parodi, Giuseppe Pitrè, Rodolfo Renier, Angelo Solerti, Francesco Torraca, Albino Zenatti.
Fu inoltre socio della Deputazione di Storia Patria per le Antiche Province Modenesi, e della Società Storica della Valdelsa.
Negli ultimi anni si interessò più volte nei suoi scritti della storia della Lunigiana, sua terra d'origine, ed in particolare di personaggi illustri di Fivizzano.
Collaborò con articoli e recensioni alle riviste Antologia Vieusseux, Biblioteche Oggi, Culture del testo e del documento, Esperienze Letterarie, Il Veltro, Intersezioni, L'Alighieri, Lares, Lettere italiane, Otto/Novecento, Rivista di studi politici internazionali, Sapere, Atti e memorie di varie Deputazioni di storia patria, ed altre.
Morì nel 2017 all'età di 62 anni.
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