Willem Dafoe, ufficialmente William James Dafoe (IPA: ; Appleton, 22 luglio 1955), è un attore e doppiatore statunitense con cittadinanza italiana.
Vedere l'alfabeto fonetico internazionale." class="duhoc-it IPA">[ˈwɪləm dəˈfoʊ]; Appleton, 22 luglio 1955), è un attore e doppiatore statunitense con cittadinanza italiana.
Nella sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti ed è stato candidato a quattro Premi Oscar e quattro Golden Globe, oltre ad aver vinto, tra gli altri, la Coppa Volpi al Festival di Venezia. Inizia a recitare negli anni ottanta in diversi film e raggiunge la fama internazionale interpretando il sergente Elias Grodin nel film Platoon di Oliver Stone, per il quale ha ricevuto la sua prima candidatura agli Oscar. Tra le altre interpretazioni ricordiamo l'agente speciale Alan Ward in Mississippi Burning - Le radici dell'odio, un controverso Gesù in L'ultima tentazione di Cristo e Goblin nella trilogia di Spider-Man di Sam Raimi e nel terzo film di Jon Watts, ruolo che gli é valso il Guinness dei primati per "la carriera più lunga come personaggio Marvel live action" congiuntamente a Tobey Maguire e J. K. Simmons (nei rispettivi ruoli di Spider-Man e J. Jonah Jameson). Ha inoltre ricevuto la sua seconda e terza candidatura al Premio Oscar nella sezione miglior attore non protagonista rispettivamente per L'ombra del vampiro e Un sogno chiamato Florida.
Nel 2018 riceve le lodi per la sua interpretazione di Vincent van Gogh nel film biografico Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità, per il quale si è aggiudicato la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e la sua quarta candidatura all'Oscar, nella categoria miglior attore protagonista.
La sua filmografia conta oltre cento interpretazioni con collaborazioni ricorrenti come le sette volte con Paul Schrader o le sei con Abel Ferrara.
L'8 gennaio 2024 gli è stata assegnata la stella sulla Hollywood Walk of Fame.
Settimo di otto figli, proviene da una famiglia della media borghesia statunitense. Sia la madre, Muriel Irene Spissler, sia il padre, William Alfred Dafoe, erano medici, in particolare il padre e il fratello Donald sono stimati chirurghi. S'iscrive all'Università del Wisconsin, dove segue dei corsi di recitazione. Nel 1972 entra nel gruppo teatrale d'avanguardia Theatre X, con il quale partecipa a delle tournée, sia negli Stati Uniti sia in Europa. Conclusa questa esperienza si trasferisce a New York, dove nel 1977 fonda la compagnia teatrale Wooster Group. Intraprende una relazione con la fondatrice di quest'ultima compagnia, Elizabeth LeCompte, dalla quale avrà un figlio di nome Jack nel 1982.
Debutta in una pellicola cinematografica nel 1981, con una partecipazione minore, tagliata poi in fase di montaggio, in I cancelli del cielo di Michael Cimino. Questo suo primo ruolo non fu ben augurante in quanto, nel corso delle riprese, scoppiò in una fragorosa risata a causa della barzelletta di un collega, facendo innervosire così il regista Cimino che lo licenziò. Nel 1984 interpreta il cattivo nel film Strade di fuoco, diretto da Walter Hill; l'anno successivo affianca Debra Feuer e William Petersen nel thriller cult Vivere e morire a Los Angeles diretto da William Friedkin.
Il grande successo gli arride con la partecipazione a Platoon, di Oliver Stone, del 1986 nel ruolo del sergente Elias. Il film tratta della permanenza in Vietnam di Chris Taylor, interpretato da Charlie Sheen, come volontario durante la guerra ed è ispirato alle reali esperienze vissute dal regista. Il film ha un buon successo commerciale e incassa 138 milioni di dollari in tutto il mondo. Riceve, anche, moltissime critiche positive e Dafoe, per questa sua interpretazione, viene candidato ai premi Oscar come migliore attore non protagonista nel 1987.
Nel 1988 partecipa ad altri due film di grande successo. Il primo è Mississippi Burning - Le radici dell'odio, diretto da Alan Parker, nel quale Dafoe interpreta l'agente speciale Alan Ward, collega dell'agente Rubert Anderson interpretato da Gene Hackman. Il film riceve varie critiche positive, anche se alcuni sottolinearono che nella pellicola c'è una certa discontinuità tra l'equilibrio narrativo e drammatico. Il film ottenne anche un buon incasso al botteghino.
Il secondo film è L'ultima tentazione di Cristo, diretto da Martin Scorsese, in cui Dafoe è assoluto protagonista. Scorsese, infatti, aveva una grande ammirazione per Dafoe, dopo averlo notato sia in Vivere e morire a Los Angeles sia in Platoon, dove, secondo lo stesso regista, risultava "esplosivo nella sua volontà sacrificale". Il film non mira ad analizzare le qualità divine di Gesù, bensì tende a mettere in risalto gli aspetti più terreni della sua vita da uomo, con tutti i dubbi e, appunto, le tentazioni che lo tormentano. Per questo aspetto il film suscitò notevoli polemiche al tempo della sua comparsa nei cinema; ciononostante, l'interpretazione di Dafoe venne ben accolta dalla critica cinematografica.
Nel 1989 torna a lavorare con Oliver Stone in Nato il quattro luglio, che tratta le vicende vissute da Ron Kovic (ex militare e poi attivista e scrittore impegnato per la pace) in Vietnam e al ritorno negli Stati Uniti. Nel film, Dafoe ricopre il ruolo minore del veterano a Villa Dulce Charlie. Il film ottiene critiche positive e un buon successo commerciale. Durante gli anni novanta la carriera di Dafoe è costellata di altri successi e prestigiose collaborazioni: nel 1990 è diretto da David Lynch in Cuore selvaggio, nel 1992 lavora per la prima volta con Paul Schrader nel film Lo spacciatore, accanto a Susan Sarandon. Dafoe tornerà a collaborare con questo regista nei successivi Auto Focus (2002), The Walker (2007) e Adam Resurrected (2008).
Nel 1993 Dafoe recita accanto a Madonna nell'ambiguo Body of Evidence dove interpreta l'ingenuo avvocato Frank Dulaney. Il film, che racconta la relazione tra i personaggi interpretati da Madonna e Dafoe, viene definito eccessivamente esplicito nelle scene di sesso (spesso sadomaso) e viene stroncato dalla critica cinematografica, rivelandosi un flop al botteghino. Nonostante ciò, la carriera di Dafoe non sembra risentirne: infatti nel 1994 è protagonista con Harrison Ford del thriller Sotto il segno del pericolo, ispirato all'omonimo romanzo, e anche del film romantico-biografico Tom & Viv - Nel bene, nel male, per sempre, in cui interpreta il grande poeta Thomas Stearns Eliot, e nel 1996 affianca Ralph Fiennes in Il paziente inglese di Anthony Minghella, vincitore del Premio Oscar al miglior film; i due film ottengono quindi grandissimi riconoscimenti e un buon successo sia di pubblico sia di critica, con incassi superiori ai 200 milioni di dollari in tutto il mondo. Nel 1999 recita nel controverso film di David Cronenberg eXistenZ e nel film di azione The Boondock Saints - Giustizia finale, quest'ultimo non desta particolare clamore alla sua uscita nelle sale ma ottiene un grande successo con l'uscita per home video, portando alla nascita di un sequel nel 2009: The Boondock Saints 2 - Il giorno di Ognissanti in cui Dafoe torna a interpretare il suo personaggio in una fugace apparizione.
Nel 2000 Dafoe ottiene la sua seconda nomination ai premi Oscar per il ruolo del vampiro Max Schreck in L'ombra del vampiro. Il film, oltre a conseguire un discreto incasso al botteghino, viene premiato dalla critica internazionale e lo stesso Dafoe riceve molte lodi per la sua interpretazione. Lo stesso anno interpreta un detenuto nel drammatico Animal Factory, diretto dall'amico Steve Buscemi e vagamente ispirato all'omonimo romanzo di Edward Bunker. Il film ottiene ottimi riscontri da parte della critica cinematografica, ma gli incassi sono deludenti. Sempre nel 2000, inoltre, Dafoe interpreta il ruolo del detective Donald Kimball nel film American Psycho, con protagonista Christian Bale. Il film riceve critiche contrastanti, ma in compenso realizza un incasso discreto.
Il 2002 è l'anno in cui Dafoe interpreta uno dei suoi personaggi più celebri: il supercriminale Norman Osborn/Goblin nel campione d'incassi Spider-Man di Sam Raimi; Il film ha un grande successo commerciale incassando 822 milioni di dollari in tutto il mondo, mentre Dafoe ottiene una nomination agli MTV Movie Award come Best Villain per la sua interpretazione. Dafoe, in seguito, propose al regista di inserire il suo personaggio in brevi sequenze anche nei sequel: Spider-Man 2 (2004) e Spider-Man 3 (2007), paragonando il ritorno di Osborn al padre di Amleto, che appare in sogno al figlio Harry esortandolo a vendicarlo. Nel 2021, a 14 anni di distanza dalla trilogia di Sam Raimi, riprende nuovamente il ruolo di Goblin nel film del Marvel Cinematic Universe Spider-Man: No Way Home, diretto da Jon Watts, uscito il 17 dicembre dello stesso anno, ritorno che gli permette di ottenere il Guinness dei primati per la carriera più lunga come personaggio della Marvel.
Il 25 marzo 2005 sposa la regista e attrice italiana Giada Colagrande, conosciuta un anno prima a Roma alla première di uno dei suoi film; con lei realizza il film Black Window. Dafoe continua a recitare in diversi film, a volte anche in ruoli secondari e di supporto, come nel caso di C'era una volta in Messico (2003) di Robert Rodriguez, The Aviator (2004) di Martin Scorsese e Inside Man (2006) di Spike Lee. L'attore si cimenta anche in commedie di successo come Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2003) di Wes Anderson e il satirico American Dreamz (2006). Tra i film successivi, il controverso Go Go Tales di Abel Ferrara, presentato al Festival di Cannes nel 2007, dove Dafoe interpreta il proprietario di un locale notturno; nel drammatico Un segreto tra di noi, presentato al Festival di Berlino nel 2008, interpreta un padre all'apparenza severo e autoritario.
Nel 2009 è protagonista al fianco di Charlotte Gainsbourg nel film discusso di Lars von Trier Antichrist, in concorso al Festival di Cannes 2009. Successivamente è apparso nell'horror fantascientifico Daybreakers - L'ultimo vampiro e nel thriller My Son, My Son, What Have Ye Done diretto da Werner Herzog, ispirato a fatti realmente accaduti. Nel 2012 ha ricoperto il ruolo di Tars Tarkas in John Carter, adattamento cinematografico di una serie di romanzi a opera della Disney. Nel 2013 prende parte al film Il luogo delle ombre.
Nel 2014 torna a collaborare con due registi che già lo vollero in passato: Wes Anderson per Grand Budapest Hotel presentato come film d'apertura alla 64ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino e Lars von Trier per il discusso Nymphomaniac. Inoltre, lo stesso anno, accanto a Philip Seymour Hoffman e Rachel McAdams recita in La spia - A Most Wanted Man e soprattutto è richiamato da Abel Ferrara per Pasolini, dove recita l'ingombrante ruolo del poeta, scrittore e regista friulano con la voce dell'attore Fabrizio Gifuni nella versione italiana. Nel 2017 recita in tre pellicole: Assassinio sull'Orient Express, diretto da Kenneth Branagh, Seven Sisters, diretto da Tommy Wirkola e Un sogno chiamato Florida, diretto da Sean Baker. Per quest'ultimo ruolo ottiene delle ottime recensioni dalla critica cinematografica e riceve la sua seconda candidatura ai Golden Globe come miglior attore non protagonista e una candidatura all'Oscar come miglior attore non protagonista. Sempre nel 2014 interpreta la parte di Peter Van Houten nel film Colpa delle stelle.
Nel maggio del 2017 il regista Julian Schnabel annuncia la realizzazione di un film su Vincent van Gogh con Dafoe protagonista: la pellicola, dal titolo Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità (At Eternity's Gate), viene girata in Francia e tratta del periodo passato dal pittore ad Arles e ad Auvers-sur-Oise; per questa interpretazione nei panni dell'artista olandese riceve il prestigioso riconoscimento della Coppa Volpi al Festival di Venezia, una nomination ai Golden Globe 2019, senza però vincere, come miglior attore in un film drammatico, e una nomination ai Premi Oscar 2019 come miglior attore protagonista. Essendo italofono, si è doppiato, per via del suo accento, nel film Siberia.
Dal 1977 al 2004 è stato legato alla regista Elizabeth LeCompte, con cui ha avuto un figlio, Jack, nel 1982. I due non si sono mai sposati.
Willem Dafoe e sua moglie Giada Colagrande sono sposati dal 2005 e vivono tra Roma, New York e Los Angeles. Hanno entrambi la doppia cittadinanza italiana e statunitense. Dafoe è vegetariano e si rifiuta di mangiare carne "poiché gli allevamenti animali sono una delle principali cause della distruzione del pianeta". Pratica ashtanga yoga ogni giorno.
Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Willem Dafoe è stato doppiato da:
Nel film Finalmente l'alba recita in italiano con la propria voce.
Da doppiatore è sostituito da:
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