Andrea Purgatori (Roma, 1º febbraio 1953 – Roma, 19 luglio 2023) è stato un giornalista, sceneggiatore, saggista e attore italiano.
Giornalista professionista dal 1974, conseguì il Master of Science in Journalism della Columbia University a New York nel 1980. Inviato del Corriere della Sera dal 1976 al 2000, divenne noto per le inchieste e i reportage su casi scottanti del terrorismo internazionale e italiano negli "anni di piombo" e sullo stragismo, come il caso Moro e la strage di Ustica. Raccontò numerosi delitti di mafia dal 1982, fino alla cattura di Totò Riina. Realizzò reportage su molti conflitti, come la guerra in Libano del 1982, la guerra tra Iran e Iraq degli anni ottanta, la guerra del Golfo del 1991, l'Intifada e le rivolte in Tunisia e Algeria. Scrisse anche per l'Unità, Vanity Fair, The Huffington Post e Le Monde diplomatique. Da ultimo collaborò con il Corriere della Sera e Style Magazine.
Fu autore e conduttore di Uno di notte (Rai 1, 1999). Realizzò servizi televisivi per Dossier, Spazio Sette, Focus (Rai 2 1978/1988); in video condusse anche Confini (Rai 3, 1996).
Per la saggistica pubblicò A un passo dalla guerra (1995), Il bello della rabbia (1997) e I segreti di Abu Omar (2008). Nel 2019 diede alle stampe il suo primo romanzo: Quattro piccole ostriche (HarperCollins).
Scrisse molti film e fiction per la TV. Per il cinema scrisse tra l'altro Il muro di gomma (1991), dedicato alla sua inchiesta sulla strage di Ustica, Il giudice ragazzino (1994) e L'industriale (2011). Ottenne tra gli altri il Nastro d'argento 1992 per il miglior soggetto con Il muro di gomma, il Premio Hemingway di giornalismo nel 1992, il Premio Crocodile - Altiero Spinelli per il giornalismo nel 1992, il Globo d'oro 1994 per la miglior sceneggiatura con Il giudice ragazzino e nel 2009, con Marco Risi e Jim Carrington, si aggiudicò il premio Sergio Amidei per la miglior sceneggiatura internazionale con il film Fortapàsc.
Nel 1987, oltre a partecipare al soggetto e alla sceneggiatura del film Spettri, vi apparve come attore. Amico di Corrado Guzzanti e suo coautore, nel 2002 partecipò al programma televisivo Il caso Scafroglia (Rai Tre), interpretando la voce fuori campo che dialoga con il conduttore, mentre nel 2006 prese parte al film Fascisti su Marte nel ruolo del camerata Fecchia e, sempre con Guzzanti, nel 2011 e nel 2012 realizzò le due edizioni di Aniene (Sky Uno). Fu coautore del programma televisivo di Antonio Albanese Non c'è problema (Rai Tre, 2002). Apparve come attore in più episodi della serie televisiva Boris, nei film di Carlo Verdone Posti in piedi in paradiso (2012) e L'abbiamo fatta grossa (2016), nei film di Alessandro Aronadio Due vite per caso (2010) e Orecchie (2016) e nella serie televisiva 1993 (2017).
Nel 2003 scrisse insieme a Francesco Nicolini i sei monologhi di Marco Paolini per Teatro Civile (Rai Tre). Nel 2010 collaborò alla scrittura del film Vallanzasca - Gli angeli del male di Michele Placido, ma poi, insieme ad Angelo Pasquini, ritirò la firma dalla sceneggiatura, contrariato dal risultato qualitativo. Dal 12 maggio 2014 al 15 giugno 2020 fu presidente di Greenpeace Italia. Fu membro dell'Accademia del Cinema Italiano e dell'Accademia europea del cinema, presidente delle Giornate degli Autori e, dal 4 marzo 2015, membro del Consiglio di Gestione della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE). Dalla stagione televisiva 2017-2018 condusse su LA7 Atlantide, per il quale ricevette il Premio Flaiano 2019 come miglior programma culturale. Nell'autunno del 2022 fu protagonista della docu-serie Netflix Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi.
Purgatori è morto in un ospedale romano il 19 luglio 2023 all'età di 70 anni dopo due mesi dalla diagnosi di una grave forma tumorale. Il giorno seguente la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo dopo una denuncia della famiglia del giornalista per appurare la correttezza delle cure prestate: ciò ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati dei due medici che prescrissero la radioterapia a Purgatori.
La camera ardente è stata aperta il 27 luglio al Campidoglio nella sala della Protomoteca del Palazzo Senatorio; il giorno seguente il funerale nella basilica di Santa Maria in Montesanto a piazza del Popolo a Roma.
Nel settembre dello stesso anno la Procura ha accertato con l'autopsia l'assenza di metastasi al cervello nel momento della sua morte.
Si sposò nel 1992 presso Coira, in Svizzera, con Nicola Schmitz, una storica dell'arte di origine tedesca da cui poi si separò: da lei ebbe tre figli, l'attore Edoardo, Ludovico e Victoria. Si considerava credente ma non praticante.
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